La Nuova Sardegna

Oristano

Rifiuti, il pm chiede 9 mesi «Assegnazione irregolare»

di Enrico Carta
Rifiuti, il pm chiede 9 mesi «Assegnazione irregolare»

Contro il segretario comunale Luigi Mele le accuse di abuso d’ufficio e falso La difesa: «Documenti in regola e il Comune ha risparmiato 50mila euro al mese»

26 gennaio 2018
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ORISTANO. Nove mesi o assoluzione? La risposta non è immediata, perché il finale della vicenda giudiziaria legata all’affidamento dell’appalto dei rifiuti, tuttora in vigore al Comune di Oristano, lo si conoscerà solo tra una ventina di giorni. Tanto durerà l’attesa per i protagonisti del caso che ha portato sul banco degli imputati il segretario comunale Luigi Mele. Il funzionario ricopre ancora oggi quell’incarico, ma la vicenda è legata a un episodio della passata consiliatura, quando cioè doveva essere affidato l’appalto per la raccolta differenziata dei rifiuti. Il funzionario, secondo il pubblico ministero Armando Mammone, diede il via libera in assenza della dichiarazione di regolarità contributiva e della fideiussione che l’azienda vincitrice dell’appalto avrebbe dovuto presentare. La mossa viene collegata dalla pubblica accusa al fatto che, anticipando i tempi, Luigi Mele avrebbe avuto la possibilità di ottenere i soldi del diritto di rogito. Erano 19mila euro e secondo il pubblico ministero sarebbero stati anche il vero e unico motivo che avrebbe spinto il segretario comunale ad assegnare l’appalto prematuramente e commettere così i reati di falso e abuso d’ufficio.

Il tutto sarebbe stato fatto in assenza di interesse pubblico, anzi, solo una settimana più tardi il diritto di rogito sarebbe finito nelle casse del Comune. Eppure la vicenda è tutt’altro che accettata passivamente dall’imputato e dall’avvocato difensore Stefano Gabbrielli che ha invece sollecitato l’assoluzione per il suo assistito. Le notevoli divergenze di vedute durante le non troppe, ma esaustive udienze sono state ribadite nell’arringa che ribaltato la visione dell’accusa. Il Comune ebbe infatti modo di sapere che il famoso documento mancante esisteva. La stessa ditta che aveva vinto l’appalto a Oristano svolgeva infatti dei servizi per conto del Comune di Bosa dov’era regolarmente depositato, tant’è che dopo qualche giorno anche Oristano ebbe la sua copia senza passare attraverso le tortuose lungaggini burocratiche. Per di più quel documento venne allora richiesto all’amministrazione bosana da un altro funzionario del Comune e non da Luigi Mele.

Restano poi sul tavolo la questione di una serie di pareri legali, tra cui quello dell’avvocato del Comune Gianna Caccavale, di cui si fece forte il segretario al momento dell’affidamento e la questione collegata al danno provocato da quella fretta considerata ingiustificata: la difesa ha ribattuto spiegando che l’avvio del servizio aveva consentito al Comune di migliorare il servizio garantendo così un risparmio di 50mila euro al mese legato alla minore quantità di rifiuto secco conferito in discarica.

Sul tavolo dei giudici ci sono quindi le due differenti posizioni. Il 15 febbraio si torna in aula per le repliche, prima della sentenza.

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