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Al Murats i “Segni” lasciati dall’opera di Giovanni Carta
SAMUGHEO. La pittura s’intreccia con la tessitura al Murats, che dal 2 febbraio ospiterà una mostra sull’accostamento e gli innesti fra l’arte figurativa e la materia tessile. A indagare questo...
30 gennaio 2018
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SAMUGHEO. La pittura s’intreccia con la tessitura al Murats, che dal 2 febbraio ospiterà una mostra sull’accostamento e gli innesti fra l’arte figurativa e la materia tessile. A indagare questo rapporto è Giovanni Carta, artista corso, ma sardo d’elezione. Alla Sardegna Carta deve la sua prima formazione, cominciata all'Istituto d'Arte di Sassari sotto la guida di Stanis Dessy e Filippo Figari. Oggi le sue opere trovano posto fra pregiate collezioni pubbliche e private nazionali e internazionali. La personale che sarà esposta al Murats fino al 4 marzo con il titolo Segni. «Nasce dalla volontà di ripercorre e tracciare le tappe fondamentali della riflessione condotta dall'artista attorno al binomio astrattismo pittorico e materia tessile», spiegano i curatori della mostra Baingio Cuccu e Anna Rita Punzo.
Le opere realizzate su tessuto rivelano il lungo lavoro di sperimentazione e ricerca iniziato da Giovanni Carta sul finire degli anni 80 e ripreso in epoca recente con esiti differenti. Le prime produzioni sono caratterizzate dall'impiego di ossido di ferro, da tratti ampi, morbidi e circolari venuti fuori emulando la gestualità del pittore e utilizzando a tratti anche il pennello, mentre nelle opere realizzate successivamente sono preminenti le geometrie policromatiche e sintesi del segno.
L’evento, che apre la nuova programmazione del Murats, impone all’attenzione del visitatore una serie di opere su stoffa e su carta e tre rari bozzetti per tappeti realizzati nel 1986 impiegando la tecnica del collage polimaterico. L’esposizione sarà inaugurata alle 18 dal sindaco Antonello Demelas, dal direttore museale Baingio Cuccu e da Anna Rita Punzo.
Maria Antonietta Cossu
Le opere realizzate su tessuto rivelano il lungo lavoro di sperimentazione e ricerca iniziato da Giovanni Carta sul finire degli anni 80 e ripreso in epoca recente con esiti differenti. Le prime produzioni sono caratterizzate dall'impiego di ossido di ferro, da tratti ampi, morbidi e circolari venuti fuori emulando la gestualità del pittore e utilizzando a tratti anche il pennello, mentre nelle opere realizzate successivamente sono preminenti le geometrie policromatiche e sintesi del segno.
L’evento, che apre la nuova programmazione del Murats, impone all’attenzione del visitatore una serie di opere su stoffa e su carta e tre rari bozzetti per tappeti realizzati nel 1986 impiegando la tecnica del collage polimaterico. L’esposizione sarà inaugurata alle 18 dal sindaco Antonello Demelas, dal direttore museale Baingio Cuccu e da Anna Rita Punzo.
Maria Antonietta Cossu