La Nuova Sardegna

Oristano

A Ula Tirso il 24 febbraio la sfilata

ULA TIRSO. Sotto il peso di una pelle di montone, la vittima sacrificale dalle sembianze di uomo e di cinghiale viene trascinata per le vie del paese legata a delle catene tenute saldamente in pugno...

08 febbraio 2018
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ULA TIRSO. Sotto il peso di una pelle di montone, la vittima sacrificale dalle sembianze di uomo e di cinghiale viene trascinata per le vie del paese legata a delle catene tenute saldamente in pugno da “sos domadores”. Dopo aver camminato a lungo al ritmo lento del suo campanaccio, s’Urtzu soccombe sotto i colpi inferti da sos bardianos e di lì a poco muore per rinascere a nuova vita.

È la rappresentazione della terra che si rigenera, il rito propiziatorio attorno al quale si ripete Su carrasegare ulesu. L’undicesima edizione della sfilata delle maschere tradizionali (organizzata dall’associazione culturale S’Urtzu e sos Bardianos, dalla Pro loco, dal Servizio civile nazionale e dal Comune) si svolgerà il 24 febbraio a partire dalle 16.

A ravvivare la kermesse, una delle ultime della parentesi di Carnevale in provincia di Oristano (e già a Quaresima inoltrata), ci saranno i gruppi di Su Bundhu di Orani, Urthos e Buttudos di Fonni, Su Sennoreddu e sos de s’Iscusorzu di Teti, i Tumbarinos de Gavoi, dell’associazione Pro loco, Maimones, Murrunarzos e Intintos di Olzai, Scruzzonis di Siurgus Donigala, S’Urtzigheddu e S’Urtzu e Sos Bardianos di Ula Tirso.

La manifestazione terminerà in piazza IV Novembre con musica e balli musicati dall’organettista Silvano Fadda. (mac)

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