La Nuova Sardegna

Oristano

In Consiglio scontro sull’esenzione Imu

In Consiglio scontro sull’esenzione Imu

Sedilo, la giunta esclude dal pagamento i fabbricati agricoli. L’opposizione: si creano diseguaglianze

11 febbraio 2018
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SEDILO. Lo scontro dialettico che si è innescato sulle scelte programmatiche del prossimo triennio e sulle determinazioni in materia tributaria ha confermato le opposte visioni che le due anime del consiglio comunale hanno sull’arte di amministrare. La minoranza non ha condiviso molte delle azioni enunciate nel documento unico di programmazione approdato in aula venerdì e passato a maggioranza. Tra queste ha fatto discutere la creazione di una nuova zona artigianale a ridosso della 131. «Non sono d’ accordo sul fatto di dislocare le attività produttive. Perché costruire dappertutto quando è meglio accorpare?», ha obiettato il consigliere Salvatore Carta. Il sindaco ha opposto ragioni di opportunità facendo leva sulla posizione strategica dell’ipotetico nuovo sito. «La strada statale sarebbe una vetrina importante per le aziende del paese. Abbiamo ricevuto delle richieste sulla base delle quali faremo delle considerazioni, ma siamo in una fase di valutazione», ha puntualizzato Salvatore Pes. Le distanze tra i due poli sono aumentate quando l’assemblea si è addentrata nel terreno della pressione fiscale. Il gruppo di governo locale ha convalidato le tariffe e le aliquote Tari, Tasi e Imu già in vigore, e ha confermato l’esenzione dell’imposta municipale propria sui fabbricati agricoli, gabella introdotta dalla giunta Cocco con l'imponibile minimo e abolita dall’amministrazione Petretto. L’opposizione ha contestato la scelta ventilando il rischio di creare diseguaglianze sociali. «Non trovo sia equo tassare gli immobili commerciali e artigianali ed esentare fabbricati e terreni agricoli. La crisi morde tutti, dunque è giusto spalmare l’imu», ha rilevato Margherita Cherchi anticipando l’intervento di Umberto Cocco, che ha puntualizzato: «L’esenzione va anche bene, ma non in un contesto in cui la crisi produce squilibri». «È una scelta politica – ha rimarcato il sindaco Salvatore Pes –, fatta per andare incontro alla categoria che nel complesso ha le difficoltà maggiori e che rappresenta una parte importante dell’economia locale». Altri rilievi sono stati mossi sul progetto d’istituire il Marchio collettivo di garanzia, riguardo al quale la capogruppo Sara Lampreu ha paventato il rischio di un’omologazione delle produzioni a discapito delle peculiarità. Timori infondati secondo la maggioranza, che si proporrà come catalizzatore per stimolare i produttori a trasformare le materie prime.(mac)

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