La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, il Carnevale regala la sua giornata più emozionante

di Alessandro Farina
Bosa, il Carnevale regala la sua giornata più emozionante

Si chiudono oggi le manifestazioni del Karrasegare ’Osincu La coda dell’edizione 2018 sabato con la Pentolaccia

13 febbraio 2018
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BOSA. E’ tempo di gran finale per il Karrasegare ‘Osincu edizione 2018. I riti di S’Attitidu e Giolzi, chiudono oggi la millenaria kermesse satirica in riva al Temo, con i classici colori del nero al mattino e del bianco dall’imbrunire. Una festa di popolo, quelli del locale carnevale, che con la satira schernisce la morte e invoca e plaude alla rinascita. Ieri mattina molti i gruppi che si sono ripresentati nelle vie cittadine, secondo atto della sfilata di carri e maschere del giovedì grasso. Con l’edizione 2018 del Karrasegare ‘Osincu che annovera la novità di Un fiume di maschere, apprezzata da tutti e in odore di seconda edizione nel 2019, sempre che non si replichi nella bella stagione in occasione del Carnevale Estivo. Ma le date canoniche del carnevale restano quelle storiche: Gioggia Laldaggiolu, che da qualche anno grazie all’intuizione dell’Associazione Karrasegare ‘Osincu si celebra la settimana precedente il giovedì grasso, e appunto il Martis de Karrasegare, che oggi darà sfogo al lamento delle prefiche, rigorosamente in nero, con in mano un bambolotto (oppure ortaggi o altri oggetti) smembrato a caccia di “Unu tichirrecheddu de latte per cercare di rianimare il neonato stremato dalla fame, perché abbandonato dalla madre nei bagordi della festa. Urla di disperazione quelle delle maschere del popolo di Bosa, che si intrattengono con gli interlocutori in discussioni magari legate a qualche fattarello vissuto nel corso dell’anno. Il tempo di cambiarsi, per chi ancora ce la fa, e dall’imbrunire il nero lascia posto al bianco di Giolzi. Basta una federa a mo di cappuccio ed un lenzuolo per mantello, magari anche qualche pennellata di nerofumo sul volto, ed il gioco è fatto, si può andare a cercare Giolzi Moro. Illuminando con una lanterna, una torcia, o qualsiasi altro orpello che emetta luce le parti intime dei presenti. Un chiaro richiamo al perpetuarsi della vita, un ennesimo esplicito segno di un carnevale che sull’irriverenza e sui simboli sessuali trova una sua costante perenne. Riti che la popolazione di Bosa aspetta e vive sempre con partecipazione. Ora con valenza anche turistica, considerato che il Carnevale di Bosa attira sempre non pochi ospiti in arrivo soprattutto dall’isola, regalando una boccata d’ossigeno agli operatori nella stagione invernale. Coda del Carnevale poi il 17 febbraio con la Pentolaccia dei bambini, l’altro appuntamento inserito nel cartellone di eventi 2018.

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