La Nuova Sardegna

Oristano

Coldiretti, ultima chiamata «La Regione deve rispondere»

di Michela Cuccu
Coldiretti, ultima chiamata «La Regione deve rispondere»

Dopo la manifestazione con il corteo di 100 trattori, l’organizzazione è pronta a una nuova protesta Il presidente provinciale Murru: «I problemi del mondo delle campagne non sono ancora stati risolti» 

28 febbraio 2018
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ORISTANO. Avevano manifestato portando in corteo 100 trattori, ma a distanza di settimane, non hanno ricevuto risposte dalle istituzioni. Per questo, la Coldiretti si prepara ad indire una nuova protesta.

Il presidente della Coldiretti provinciale Giovanni Murru e il vice direttore Emanuele Spanò, si rivolgono ancora alla Regione per chiedere lo sblocco dei fondi del Piano di sviluppo rurale, non erogati. «Questo sarà l’ennesimo ed ultimo tentativo – riferiscono i vertici provinciali Coldiretti –, per risolvere le gravi criticità evidenziate dal mondo delle campagne seguendo le vie istituzionali. Era stato infatti annunciato che in assenza di risposte da parte della politica alle istanze del mondo agricolo ci sarebbero state nuove e più eclatanti manifestazioni di protesta». La macchina organizzativa della protesta è in moto: il consiglio di sezione di Coldiretti Arborea presieduto da Giancarlo Capraro, si è riunito nei giorni scorsi, alla presenza di Murru e Spanò. «Abbiamo preso atto della situazione di stallo in cui versano le problematiche sottoposte all’attenzione della politica regionale. Per questo abbiamo deciso di richiamare a raccolta le aziende agricole e zootecniche per programmare una nuova e più incisiva mobilitazione. Senza sviluppi a breve ci sarà una azione di protesta ben più incisiva», si legge in una nota.

«Il corteo con 100 trattori, ad indicare il disagio che si vive nelle aziende – dicono Murru e Spanò – non è bastato a smuovere l’ immobilismo politico e amministrativo della Regione». Sotto accusa c’è anche la burocrazia che l’associazione definisce «un inefficiente sistema di gestione nei pagamenti dei contributi relativi al Piano di sviluppo rurale, con pratiche bloccate, in alcuni casi da anni, talvolta per incongruenze e anomalie attribuite al funzionamento o alla gestione dei programmi in fase di istruttoria». Emblematico il caso della misura 14, attinente al benessere animale, intervento bovine da latte, annualità 2016: 112 domande presentate da Coldiretti tra Arborea e Terralba, per un importo richiesto oltre 2 milioni e mezzo di euro dei quali, 1 milione e 685mila ammessi. Secondo l’associazione ne sarebb stato erogato appena il 39 per cento. Ci sono poi 51 domande, pari a circa 1 milione e 100mila euro, che non hanno ricevuto alcuna anticipazione. «La gran parte delle riduzioni degli importi ammessi rispetto a quanto richiesto è dovuta a disallineamenti tra quanto rilevabile in anagrafe zootecnica e quanto rilevato dal Sian al momento della elaborazione della istruttoria automatizzata – scrive Coldiretti –. Risorse subito disponibili che potrebbero dare ossigeno alle aziende agricole in forte sofferenza ed invece, da due anni, sono bloccate da una burocrazia lenta e autoreferenziale. Non ci sono parole – concludono Murru e Spanò – per definire un disservizio che penalizza i produttori. Riscontriamo invece come ci sia un assordante silenzio delle istituzioni – concludono i vertici Coldiretti –. Manca un coordinamento da parte della Regione ed una iniziativa tempestiva ed efficiente».

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