La Nuova Sardegna

Oristano

Riti della Settimana Santa Bosa rivisita la sua storia

di Alessandro Farina
Riti della Settimana Santa Bosa rivisita la sua storia

Le processioni toccheranno tutte le chiese del centro storico cittadino I misteri della Passione proseguiranno domani con la Missa in Coena Domini

28 marzo 2018
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BOSA. Sos Misterios, Sos Sepulcros, i riti del venerdì Santo con S’incravamentu, S’Iscravamentu, la solenne “Missa ‘e puddu” (veglia Pasquale), e infine il rito di S’Incontru. Questi i principali appuntamenti che nella città del Temo scandiscono, nel triduo popolare e pasquale, una intensa Settimana Santa. Ieri la processione delle seicentesche statue di Sos Misterios (raffiguranti Gesù nell’orto del Getsemani, la flagellazione, la coronazione di spine, il doloroso viaggio al Calvario e la Madonna Addolorata) dalla chiesa di Santa Croce. La sacra rappresentazione della Passione che si dipana dal tempio incastonato nello scenario storico fra il Corso ed il Lungotemo (Santa Croce) sino alla Cattedrale. La processione percorre la storia architettonica di Bosa che, dopo la messa celebrata alle 17, vede momenti di preghiera all’incrocio con la chiesa del Rosario, nelle vie della parte bassa di Sa Costa, nella settecentesca chiesa del Carmelo, nella città dell’ottocento in piazza Zannetti, prima di attraversare ancora una volta il Corso (una delle soste di meditazione più suggestive di fronte a Piazza Fontana) in direzione di “Cheggia mazore,” la Cattedrale. A portare a spalla le effigi che sui diversi momenti della Passione sono i confratelli di Santa Croce. Mentre le fermate sono scandite, dopo la meditazione proposta dai sacerdoti, dalle note struggenti del Miserere e dello Stabat Mater, intonate dal Coro di Bosa e da Su traggiu ‘Osincu. Sede di cattedra vescovile nei primi secoli del cristianesimo in Sardegna la città nata nell’anno mille sul colle di Serravalle ai piedi della difesa del castello, dopo l’abbandono della Bosa Vetus probabilmente insediata vicino all’antica splendida cattedrale romanica di San Pietro, riesce ancora oggi a mantenere vivo lo spirito di appuntamenti di fede articolati e complessi, quanto vissuti con semplice e intensa partecipazione popolare. Giovedì Santo in serata nella Cattedrale la Missa in Coena Domini a cui segue il rito di “Sos Sepulcros,” con i fedeli che si recano in preghiera agli altari della Reposizione allestiti in diverse chiese, impreziositi dai lavori in Filet di Bosa. Venerdi i momenti più intensi di Sa Chida Santa a Bosa, scanditi in Cattedrale a mezzogiorno da S’Incravamentu, preceduto dalla processione che prende avvio dal Carmelo, a cui segue Sas Chilcas, la ricerca del Sepolcro nelle diverse chiese cittadine. In tarda serata il rito della reposizione, S’Iscravamentu, con il Cristo che collocato nella lettiga e coperto da un velo che raggiunge la chiesa del Carmelo, il “Sepolcro,” dove l’effige viene venerata dal popolo.

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