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Oristano

vecchio sfratto ad arborea 

Sardigna Natzione manifesta in tribunale

Sardigna Natzione manifesta in tribunale

ARBOREA. Nuova udienza, nuova protesta. I militanti di Sardigna Natzione, con in testa il leader Bustianu Cumpostu, saranno domani di fronte al tribunale dove riprende il processo contro i due...

08 aprile 2018
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ARBOREA. Nuova udienza, nuova protesta. I militanti di Sardigna Natzione, con in testa il leader Bustianu Cumpostu, saranno domani di fronte al tribunale dove riprende il processo contro i due militanti Zoe Aramu e Piero Argiolas. Sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale perché facevano parte del gruppo di persone che tentò di opporsi – «pacificamente sottolineano i loro compagni di lotta – allo sfratto che venne compiuto qualche tempo fa ai danni della famiglia Spanu di Arborea e in particolare all’arresto a cui in quell’occasione veniva sottoposto il militante Efisio Lubrano.

Dopo alcune udienze interlocutorie, il processo di domani dovrebbe entrare nel vivo e così Sardigna Natzione ritorna in prima fila a sostegno dei due imputati e contro «i Robin Hood al contrario, che con le divise della legge stavano togliendo ai poveri per dare ai ricchi, togliendo i beni e la serenità alla famiglia Spanu per arricchire speculatori che approfittano della malasorte delle aziende messe in crisi da un sistema vessatorio che non dà scampo».

Sono parole pesanti che si innestano sulla vecchia vicenda. Secondo l’accusa i due imputati opposero resistenza contro le forze dell’ordine che cercavano di far effettuare il pignoramento sancito dalla legge, d’altro canto i militanti ritengono che la vera ingiustizia sia stata perpetrata proprio in nome della legge. «Chiederemo non solo che siano dichiarati innocenti – dice il documento di Sardigna Natzione –, ma che venga loro riconosciuto di aver agito a fin di bene e di giustizia a protezione di una famiglia che in quel giorno veniva espropriata dei beni e della dignità. La solidarietà sarà per tutti i denunciati, che nulla di illegale hanno fatto, se non avere resistito passivamente e avere chiesto a gran voce che quella spoliazione vergognosa finisse». (e.c.)

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