La Nuova Sardegna

Oristano

Un tuffo verso l’aggregazione

di Enrico Carta
Un tuffo verso l’aggregazione

La AlbatroSS Sassari vince i campionati regionali di nuoto per atleti paralimpici intellettivi razionali

10 aprile 2018
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ORISTANO. Monica esce dall’acqua e alza le braccia felice. Anna Maria lancia qualche urletto di gioia al termine della sua prestazione. Tutto normale, come in una qualsiasi altra gara. Chi ancora si stupisce è perché in fondo non ha abbattuto il pregiudizio che in certi casi è difficile da far sparire. Bastava invece sedersi nella tribuna della piscina Acquasport di Sa Rodia per capire che si stava assistendo a una manifestazione di sport. Solo di sport.

La concorrenza in vasca era assai agguerrita perché ai campionati regionali di nuoto organizzati dalla Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivi razionali (Fisdir) hanno partecipato ben ottantadue atleti sardi che rappresentavano otto società. A prevalere è stata l’Asd Progetto AlbatroSS di Sassari – recentemente la sua staffetta 4x200 maschile ha ottenuto il record italiano ai campionati nazionali di Fermo – col suo primo posto, davanti alla Promogest di Quartu Sant’Elena Elena e all’Asso Sulcis di Carbonia. In vasca si sono sfidate atlete e atleti delle categorie agonistica, promozionale e C21, quest’ultima impegna solamente gli atleti con sindrome di Down. Ma il movimento cresce e rispetto anche solo a una quindicina di anni fa ha mosso passi da gigante.

In Sardegna si contano ben ventinove società affiliate alla Fisdir che non di solo nuoto si cibano. Spesso gli atleti che domenica si sono sfidati in vasca a Oristano si ritrovano fianco a fianco su una pista di atletica leggera, su un campo di calcio a cinque, altre volte in sella a dei bellissimi destrieri impegnati in gare di equitazione e ancora di fronte a due canestri per cercare quello vincente, come sanno bene i ragazzi dell’Aipd Oristano allenati da Mauro Dessì che qualche mese fa si sono tolti soddisfazioni enormi indossando la maglia della nazionale. Se le società sono cresciute e diventate ventinove, è perché lo sport per atleti paralimpici intellettivi razionali ha spalancato le sue porte acquisendo consapevolezza e lavorando in maniera costante sul tessuto familiare e sociale. «È così che gli atleti tesserati in Sardegna sono cresciuti sino 454 – spiega la presidentessa della Fisdir sarda, Carmen Mura –. Se a questi si sommano i dirigenti delle società e gli istruttori tutti con qualifica specialistica raggiungiamo il tetto delle settecento persone che si adoperano o lavorano nel settore. Lo sport si è dimostrata un’ottima carta per l’aggregazione e in questo, oltre alle campagne di stampa, dobbiamo dare merito ai social network dell’importanza che hanno avuto perché attraverso di essi si è veicolato il messaggio di una serie di importanti atleti paralimpici che hanno fatto da traino a tutto il movimento. Mi riferisco ad Alex Zanardi o a Bebe Vio, ma sono solo degli esempi. Il movimento è in notevole espansione». La riprova la si ha con l’ingresso dei progetti di alternanza scuola-lavoro in cui è impegnato il liceo scientifico Enrico Fermi di Nuoro. Passi avanti verso la normalità testimoniata anche dal moltiplicarsi di convegni che coinvolgono sempre le scuole.

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