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Prodotti fuori legge sequestrati dalla Finanza

Prodotti fuori legge sequestrati dalla Finanza

BOSA. Seicento articoli fuori norma sono stati sequestrati dagli uomini della Brigata della Guardia di Finanza di stanza a Bosa Marina dopo una serie di controlli eseguiti nei giorni scorsi. I...

12 aprile 2018
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BOSA. Seicento articoli fuori norma sono stati sequestrati dagli uomini della Brigata della Guardia di Finanza di stanza a Bosa Marina dopo una serie di controlli eseguiti nei giorni scorsi. I militari delle Fiamme Gialle, guidati dal maresciallo Francesco Deriu, nell'ambito di una più vasta operazione disposta dal Comando Provinciale di Nuoro, si sono presentati in cinque esercizi nella zona di competenza tra Bosa e Macomer, riscontrando pesanti irregolarità che sono costate ai commercianti, che esponevano negli scaffali dei propri negozi merce non garantita dai marchi di sicurezza dell'Unione Europea, sanzioni per 25mila euro. Da tempo la Guardia di Finanza è impegnata a contrastare la commercializzazione di prodotti non sicuri, anche nel mercato che si affaccia sui territori della Planargia e del Montiferru. Gli uomini al comando del maresciallo Francesco Deriu hanno quindi proceduto a sequestrare centinaia di articoli, nella operazione avviata nei primi mesi del 2018. Dai controlli infatti è risultato che ben seicento fra quelli esposti per la vendita al pubblico, nei negozi gestiti principalmente da commercianti di nazionalità cinese, non rispettavano i necessari standard di sicurezza previsti dalla rigida normativa europea. Cinque in totale le meticolose ispezioni dei finanzieri in altrettanti esercizi dei due principali centri del Marghine e della Planargia: Bosa e Macomer. Dove sono stati passati al setaccio gli scaffali in cui erano posizionati casalinghi, prodotti per la cura della persona, apparecchiature da utilizzare in ambito domestico alimentate da energia elettrica. In parecchi casi risultati fuori norma oppure privi delle necessarie certificazioni, e quindi pericolosi per la salute dei consumatori.

«Sulle confezioni mancavano i simboli che ne garantivano la conformità europea, in alcuni casi addirittura illecitamente riprodotti e tali da trarre in inganno ignari acquirenti», spiegano dal comando provinciale di Nuoro. Lacune, per non parlare della contraffazione dei simboli di sicurezza, non di poco conto: perchè proprio i requisiti di sicurezza certificati sono indispensabili per evitare, in caso di guasto degli elettrodomestici da collegare alla corrente ad esempio, di ferire le persone o innescare pericolosi incendi in caso di malfunzionamento. Il giro di vite rientra in un ampio piano di contrasto ai traffici illeciti, disposto dal comando provinciale di Nuoro, finalizzato a prevenire e reprimere attività illegali che non sono solo potenzialmente pericolose per gli acquirenti. Il fenomeno della contraffazione e commercio di prodotti non genuini e insicuri, infatti, sottrae opportunità e lavoro alle imprese regolari.

Alessandro Farina

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