La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa ricorda l’agente morto in servizio

di Alessandro Farina
Bosa ricorda l’agente morto in servizio

Piazza dedicata alla memoria di Francesco Pischedda. La commozione della madre: «Fiera dei valori che ha onorato»

15 aprile 2018
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BOSA. «Siamo tutti qui con Francesco, e lui è qui con noi. Spero che quando i bambini verranno qui a giocare si chiedano chi era, e crescano con i valori che lui onorava con convinzione, nel portare la divisa della Polizia di Stato».

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Con queste toccanti parole Diana Mirabella, la madre dell’agente Francesco Pischedda, morto per le ferite riportate in una tragica caduta durante le fasi dell’inseguimento a piedi di un malvivente poco più di un anno fa a Colico, ha ricordato il valore del lavoro e del sacrificio del figlio. Lo ha fatto tra i viali Mediterraneo, Italia e Colombo: dove cittadini, amministratori, il prefetto di Nuoro Carolina Bellantoni, le massime cariche della Polizia stradale – il direttore nazionale Giovani Busacca, regionale Raffaele Angioni, di Nuoro Giacinto Mattera, i vertici delle forze dell’ordine e l’associazionismo locale, si sono ritrovati alle 17, nella cerimonia di intitolazione dell'area a due passi dalla foce del Temo all'agente insignito della Medaglia d’Oro postuma al Valor Civile.

Una serata grigia, ventosa, ha segnato ulteriormente il grande peso per l’assenza di un giovane uomo, padre di una bambina in tenera età, strappato alla vita ed ai suoi affetti nell’adempimento del proprio dovere. «Questo non è solo un momento formale: ma quello di una comunità che si ritrova in un luogo che ricorda Francesco Pischedda e con lui tutte le persone che quotidianamente si occupano della difesa della collettività», ha affermato Giovanni Busacca. Che ha voluto vicino a sè, dopo il saluto del sindaco Luigi Mastino, la madre dell’agente scomparso.

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Mentre la sorella Valentina ed il padre Giovanni Pischedda hanno assistito dal palco d’onore, a pochi passi della bandiera issata poco prima al suono dell’Inno d’Italia. «Francesco è nato a Imperia ma si sentiva ed era bosano, nel cuore e nel modo di vivere. Voglio dire un grande grazie a voi tutti, che ci siete stati vicini e ci avete aiutato tanto», ha detto commossa Diana Mirabella.

«Qui c’è il riconoscimento corale ed il grazie, voluto con forza dall’amministrazione di Bosa, a chi lavora per difendere la collettività. Alle volte con estremo sacrificio: come quello di Francesco, che noi tutti ringraziamo», ha spiegato il prefetto Carolina Bellantoni. «Questa piazza, luogo di incontro, ci aiuti a capire che dobbiamo essere sempre gli uni vicini agli altri. Con la stessa empatia con cui le forze dell’ordine agiscono quotidianamente tra la comunità», un passaggio del vescovo Mauro Maria Morfino. Nel silenzio, rotto solo da un finale applauso, è stata quindi scoperta e benedetta la lapide di intitolazione. Che sancisce come d’ora in avanti questo luogo è per tutti “Piazzale Francesco Pischedda”.
 

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