La Nuova Sardegna

Oristano

L’opera dei volontari per un futuro libero dalla paura

di Michela Cuccu
L’opera dei volontari per un futuro libero dalla paura

“Dopo di noi”: sostegno a non autosufficienti senza familiari Nella comunità il Gabbiano si raddoppierà l’offerta 

24 aprile 2018
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ORISTANO. Una raccolta fondi per fare in modo che persone disabili possano ritrovare l’autonomia e non aver paura del futuro. È un vero appello quello che poco tempo fa ha lanciato l’arcivescovo Ignazio Sanna, mobilitando l’intera diocesi per far si che il “dopo di noi” a Oristano possa diventare al più presto realtà. I primi, importanti passi sono già stata fatti. La Comunità “Il Gabbiano” ha già pronte le camere che ospiteranno sei disabili non autosufficienti rimasti senza nessuno dei familiari che se ne possano occupare. La struttura però dovrà essere ampliata: c’è infatti un progetto che prevede il raddoppio della struttura con un nuovo appartamento che dove saranno allestiti veri e propri laboratori dove i disabili rimasti soli potranno acquisire autonomia. «Si tratta di consentire a queste persone di poter dipendere sempre meno dagli altri» spiega padre Giovanni Petrelli, attuale direttore della Comunità religiosa che i Figli dell’Immacolata Concezione realizzarono in via Cavour 34 anni fa.

La struttura del “Dopo di Noi” è all’interno dell’attuale sede della Comunità gestita dai religiosi e frequentata da 34 disabili, ma avrà ingresso in viale Repubblica. «Quello di assicurare un’esistenza dignitosa ad esempio un figlio, non autosufficiente anche quando non avrà più una famiglia con cui stare, è certamente uno dei dubbi più angoscianti per coloro che vivono queste situazioni», spiega infatti padre Giovanni.

Se fino ad oggi l’unica alternativa per i non autosufficienti rimasti soli può essere il ricovero a vita presso un istituto, dallo scorso ottobre anche la Regione, con un primo stanziamento, si è adeguata alla Legge nazionale approvata nel 2016. Da questa opportunità e nato il progetto de “Il Gabbiano” e che velocemente sta prendendo forma.

La prima ala della struttura, dove soggiorneranno sei disabili, realizzata dall’Arcidiocesi con l’aiuto della Cei, di fatto potrebbe aprire in tempi abbastanza rapidi. Per l’ala da costruire, dove sorgerà la struttura dedicata alla riconquista dell’autonomia di coloro che, pur disabili, hanno comunque chance di poter farcela anche da soli, servono però ulteriori risorse finanziarie. IL progetto prevede infatti di realizzare vere e proprie stanze-laboratorio, dove ad esempio, poter imparare a cucinare, lavarsi, gestire insomma da soli la propria vita. Da qui la nuova iniziativa lanciata dall’arcivescovo Ignazio Sanna, di una raccolta fondi.

Chi vorrà partecipare potrà versare un bonifico bancario sul conto corrente dell’Arcidiocesi di Oristano (Codice IBAN IT23B0101517400000038011)con la casuale “Progetto dopo di noi”.

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