La Nuova Sardegna

Oristano

Abbasanta, l’insetto-killer divora le sugherete

Michela Cuccu
Abbasanta, l’insetto-killer divora le sugherete

È emergenza nell’altipiano per la presenza della Lymantria dispar. Mancano i fondi per i trattamenti in tutti i boschi della Provincia

06 maggio 2018
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ABBASANTA. È ricomparsa con i primi caldi di aprile, e i suoi effetti sono a dir poco disastrosi. Il lepidottero Lymantria dispar, forse il più temibile parassita di roverelle, sughere e castagni, ha ripreso a divorare le foglie degli alberi.

Succede ogni primavera, e i danni provocati dal voracissimo bruco, sono già evidenti. Fra le zone più colpite nell’Oristanese spicca il Montiferru, dove l’attacco era già previsto dalle rilevazioni compiute nei mesi precedenti dall’Ispettorato ripartimentale delle foreste, attraverso il posizionamento delle “trappole” che segnalano la presenza di insetti maschi.

Ovviamente, chi vive la campagna è in allarme. Il timore è legato al fatto che gli stessi alberi, se subiscono per anni di seguito gli attacchi degli insetti, rischiano di deperire irrimediabilmente fino alla morte. Le conseguenze sono dannose non sono solo a carico dell’ambiente ma anche, nel caso delle sugherete, per gli aspetti economici.

Fortunatamente, le piogge di questi giorni, con l’abbassamento delle temperature hanno fatto in modo che l’azione degli insetti defogliatori si fermasse e che gli alberi siano riusciti, almeno in parte, a reagire facendo rispuntare, seppur timidamente, i germogli delle chiome divorate dai bruchi.

Il pericolo di vedere ancora una volta ettari di boschi completamente privi di chiome, però, non è scongiurato. Con il rialzamento delle temperature, gli attacchi dei lepidotteri riprenderanno.

«Proprio per questo motivo – spiega Simona Pallanza, responsabile del settore Tecnico e cartografico dell’Ispettorato forestale – ormai da anni la Regione programma un intervento fitosanitario, attraverso un trattamento di lotta biologica a base di Bacillus thuringensis».

C’è anche l’altipiano di Abbasanta, fra le zone che saranno interessate dai prossimi trattamenti. Una scelta che spiegano i tecnici, legata al fatto che in quel territorio gli attacchi della Lymantria si sono ripetuti negli anni ed ora, il rischio è che gli alberi possano deperire in maniera irrimediabile.

L’intervento fitosanitario, pur importante, rischia però di non essere sufficiente per l’intero territorio boscato dell’Oristanese.

Il Piano regionale, infatti, concentra gli interventi nelle zone più a rischio, come ad esempio le sugherete della Gallura. In questo caso, la limitazione o l’esclusione di alcuni territori dai trattamenti sarebbe legata alle disponibilità limitate dei finanziamenti a disposizione. Gli interventi infatti sono piuttosto onerosi. Insomma, anche i boschi della Sardegna che pur avrebbero bisogno di cure, devono fare i conti con i vincoli di bilancio.

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