La Nuova Sardegna

Oristano

Foro Boario, il regno dei ladri e dei vandali

Eleonora Caddeo
Foro Boario, il regno dei ladri e dei vandali

L'edificio è devastato. Infissi divelti, impianti da rifare, sparito anche il parquet

21 maggio 2018
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ORISTANO. Occhio non vede, cuore non duole. Sembra questo lo spirito che anima la sorte del Foro Boario, eterna incompiuta della città, almeno a giudicare dallo stato in cui giace lo stabile inaugurato – non si sa poi perché – nel 2010. Quella che sino agli anni ’60 era per Oristano la piazza dello scambio, fisico ed economico, di merci e bestiame, la piazza del mercato e della fiera di Santa Croce insomma, oggi è uno spazio abbandonato, privato non solo della sua funzione sociale ma letteralmente derubato del suo allestimento interno.

Entrando all’interno della struttura, che si trova tra via Vandalino Casu e via Marconi, lo spettacolo è aberrante. Il parquet color noce che copriva tutto il pavimento dello stabile è sparito, è rimasto giusto qualche listello, spezzato, poggiato a qualche parete. Il resto? Magari è in qualche appartamento. I vetri delle finestre? Nel migliore dei casi sono rotti, se non addirittura in frantumi per terra. Le pareti? Quelle esposte maggiormente alle intemperie, sono affrescate da infiltrazioni e muffa. La stanza del quadro elettrico o, meglio, di quel che ne resta? È un groviglio di cavi tranciati, scatole mancanti e interruttori spariti, finiti chissà dove, a completare magari qualche altro impianto. Privato.

Bastano sette gradini e una porta chiusa, a quanto pare da troppo tempo, per trasformare completamente una struttura polifunzionale a vocazione sociale, inaugurata nel 2010 con una mostra e successivamente utilizzata per altre iniziative culturali e attività socialmente utili. Oggi, usando un po’ di cinismo, al massimo potrebbe essere un museo a cielo aperto della noncuranza: uno spazio abbandonato, deturpato dall’imperizia civica e saccheggiato, tanto nella funzione quanto nell’arredamento.

Una condizione quella del Foro Boario, ritratta anche nelle immagini dell’articolo, che stride ancora di più se si pensa che, a inizio anno, era stato annunciato come imminente un intervento di completamento della struttura e che tutta l’area fa parte del più ampio progetto di Oristano Est, relativo alla riqualificazione urbana e alla sicurezza della parte di periferia più degradata. Nel piano di intervento è prevista inoltre, al posto dell’incrocio semaforico tra via Ricovero, via Marconi, via Sardegna e via Casu, la costruzione di una rotonda e l’implementazione dei sottoservizi, per eliminare gli allagamenti stradali che, in occasione di piogge abbondanti o acquazzoni, rendono pericoloso l’ingresso in città da Sili e Fenosu.

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