La Nuova Sardegna

Oristano

Terralba, chiesto lo stato di calamità

Terralba, chiesto lo stato di calamità

Le piogge hanno danneggiato l’agricoltura ma anche i pescatori di Marceddì

25 maggio 2018
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TERRALBA. Terralba fa la conta dei danni. Le piogge, cadute in maniera eccezionale nel mese di maggio, hanno avuto effetti disastrosi sull'attività di agricoltori e pescatori del Comune. Lo stagno di Marceddì, infatti, ha visto alterata la propria salinità a causa dell'ingente quantità d'acqua dolce che, nelle scorse settimane, si è riversata nella laguna. Evento coinciso con il momento dell'anno nel quale i pescatori iniziano a raccogliere vongole e cozze, ma che ha provocato, invece, una moria di pesci e degli stessi mitili, principale fonte di guadagno per la borgata. Se i pescatori sono in ginocchio, la situazione non si presenta più prospera per gli agricoltori: i danni alle produzioni, hanno interessato principalmente frutteti, foraggere e orticole.

Repentina e inevitabile, la contromossa della giunta Pili, che ha avanzato una “richiesta alla Regione per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per il territorio di Terralba, compreso lo stagno di Marceddì” . Il consorzio dei pescatori di Marceddì, invece, inoltrerà alla Regione la richiesta per la rimozione delle grate sommerse sotto il ponte, nella speranza di agevolare così il deflusso dell'acqua. Nei prossimi giorni, dunque, l'Argea farà i sopralluoghi per la stima dei danni.(ste.s.)

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