La Nuova Sardegna

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Direttore a tempo per l’Area marina

Direttore a tempo per l’Area marina

Cabras, il sindaco Abis nomina per dodici giorni un dirigente del Comune

19 giugno 2018
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CABRAS. In attesa di conoscere la composizione della nuova giunta Comunale, il neo sindaco Andrea Abis ha firmato il decreto di nomina del responsabile pro tempore dell’Area Marina Protetta. Si tratta di Maria Sofia Pippia, già responsabile del servizio affari generali, che rimarrà in carica fino al prossimo 30 giugno. La dottoressa Pippia sostituisce Giorgio Massaro, che ha assolto le funzioni di direttore dell’Amp fino allo scorso 10 giugno, cioè fino alla scadenza del mandato dell’amministrazione guidata da Cristiano Carrus. «L’incarico è stato conferito pro tempore perché al momento tutte le assunzioni sono bloccate – spiega Abis – e la dirigente assolverà all’incarico di responsabile dell’Amp fino all’assunzione del direttore. Non si esclude che possa essere riconfermato Giorgio Massaro».

Si tratta di un mandato a scadenza resosi necessario a causa dell’approvazione nei termini del conto consuntivo, che è ancora in fase di elaborazione. Sul nome del prossimo direttore dell’Amp il sindaco non si sbilancia. L’Area Marina Protetta del Sinis - Isola di Mal di Ventre ha un’estensione di circa 25 mila ettari ed è suddivisa in zone (A, B e C) diversamente tutelate. Nella zona A, che comprende la parte settentrionale dell’Isola, viene attuata la riserva integrale: non vi si possono svolgere attività di pesca e il transito è consentito solo su autorizzazione. La zona B, classificata come riserva generale, è a tutela parziale, cioè: tutte le attività che vi si svolgono devono essere compatibili con la presenza delle risorse e sono consentite nel rispetto delle direttive emanate dall’ente gestore, che è il Comune. Nella zona C vige ugualmente la tutela parziale, ma le attività, limitate, che vi si possono svolgere non devono essere in contrasto con le finalità stabilite dall’Ente Gestore. Proprio sulla regolamentazione di queste, tutte legate alla pesca nelle sole zone B e C, negli ultimi anni non sono mancate le polemiche tra gli operatori ittici e il Comune.

Piero Marongiu

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