La Nuova Sardegna

Oristano

Storia di Ollamide, la scuola come riscatto

Eleonora Caddeo
Storia di Ollamide, la scuola come riscatto

Da due anni in Sardegna con regolare permesso, ha ottenuto la licenza media. «A settembre mi iscriverò alle superiori, ma il mio sogno è anche lavorare»

26 giugno 2018
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ORISTANO. Ventitré anni, due occhi nocciola che raccontano molto più di quello che dicono le sue parole, e una licenza di scuola media inferiore conseguita lunedì, presso l'istituto comprensivo numero 4 di Oristano, in viale Diaz. Ollamide, questo è il suo nome, arriva dalla Nigeria e ha un regolare permesso di soggiorno. È approdato in Sardegna, il 31 agosto di due anni fa. Come lui stesso racconta con minuzia di dettagli, era uno dei centotrentanove passeggeri di uno dei tanti barconi della speranza, che attraversano il mediterraneo carichi di uomini e di sogni, e che troppo spesso naufragano a poche miglia dalle coste italiane, o ancora peggio, come è accaduto in queste settimane, lasciati in balia della deriva e del destino. Quattrocento euro per andare dalla Libia a Cagliari: è questo il prezzo pagato per il sogno di una nuova vita.

Ma la storia di questo giovane nigeriano, che sorride tutti i giorni di fronte ad un supermercato in centro ad Oristano, non è il racconto di un sopravvissuto che si barcamena ai margini della società. Bensì è la dimostrazione della forza di volontà di un giovane uomo che sta cercando di darsi da fare, ed istruirsi, al fine di garantirsi un futuro. Un domani che vorrebbe fortemente costruirsi qui ad Oristano, in Sardegna, non genericamente in Italia, perché come spiega «qui mi trovo benissimo, mi hanno accolto tutti e vorrei rimanere».

Chiacchierando con Olla (così lo chiamano residenti e commercianti della zona, per i quali è quasi uno di casa) è facile fidarsi dei suoi occhi buoni, che si velano di tristezza quando racconta di essere scappato dalla Nigeria per gravi problemi familiari, e aver lasciato lì sua mamma e sua sorella. Nei suoi sogni da bambino c'era quello della musica, invece si è trovato a fare il tecnico riparatore in un negozio cellulari. Qualcosa di serio lo ha fatto scappare dalla sua terra d'origine, e una volta arrivato ad Oristano non si è dato per vinto. Prima con l'aiuto degli uffici per l'immigrazione poi con le sue sole forze ha cercato una stanza, si è iscritto alla scuola di italiano per prendere il livello A2. Da lì il passaggio alla scuola media, serale, dove lo scorso lunedì, con una tesina sulla geografia e la storia politica della Nigeria ha ottenuto la licenza.

«A settembre - aggiunge - mi iscriverò alle superiori, sempre in un corso serale». La mattina vorrebbe infatti impiegarla a lavoro, «qualunque cosa va bene, purché inizi a lavorare». Chiedere l'elemosina in strada non è il suo scopo, tanto meno vendere abusivamente: «bisogna stare alle regole».Tutti nel vicinato conoscono la sua buona volontà e sono testimoni dei tanti lavori farlocchi, nei quali ha provato comunque a cimentarsi in questi mesi pur di darsi da fare.
 

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