SOLIDARIETà
Commissione Pari opportunitù su offese a Cadau (M5S) sui social
ORISTANO . La Commissione Pari Opportunità, presieduta da Alessandra Pusceddu, si è riunita ieri a Palazzo Campus Colonna.L’assemblea ha espresso la propria solidarietà alla consigliera Patrizia...
13 luglio 2018
1 MINUTI DI LETTURA
ORISTANO . La Commissione Pari Opportunità, presieduta da Alessandra Pusceddu, si è riunita ieri a Palazzo Campus Colonna.
L’assemblea ha espresso la propria solidarietà alla consigliera Patrizia Cadau per i contenuti minacciosi e violenti di cui è l’esponente del Movimento 5 Stelle ha denunciato esser stata oggetto in questi giorni.
La Commissione e l’assessorato delle Pari Opportunità hanno condannato qualsiasi forma violenta e/o sessista «con cui spesso vengono denigrate l'attività politica e l'impegno civico, oltre che la mancanza di rispetto umano nei confronti sia di donne che di uomini impegnati in attività pubbliche».
Patrizia Cadau aveva ritenuto gravemente offensiva la ripresa da parte di un gruppo social oristanese di una sua foto associata a una fake news, che in qualche modo le avrebbe attribuito adesione a una campagna per il possesso di armi «che non approvo ma contrasto» e per «un'immagine ad evocare violenza utilizzando modi barbari e denigratori a corredo di un testo infamante».
L’assemblea ha espresso la propria solidarietà alla consigliera Patrizia Cadau per i contenuti minacciosi e violenti di cui è l’esponente del Movimento 5 Stelle ha denunciato esser stata oggetto in questi giorni.
La Commissione e l’assessorato delle Pari Opportunità hanno condannato qualsiasi forma violenta e/o sessista «con cui spesso vengono denigrate l'attività politica e l'impegno civico, oltre che la mancanza di rispetto umano nei confronti sia di donne che di uomini impegnati in attività pubbliche».
Patrizia Cadau aveva ritenuto gravemente offensiva la ripresa da parte di un gruppo social oristanese di una sua foto associata a una fake news, che in qualche modo le avrebbe attribuito adesione a una campagna per il possesso di armi «che non approvo ma contrasto» e per «un'immagine ad evocare violenza utilizzando modi barbari e denigratori a corredo di un testo infamante».
