La Nuova Sardegna

Oristano

I sindaci pronti alle barricate

di Maria Antonietta Cossu

Ghilarza, i primi cittadini avvisano la Regione: «Occuperemo l’ospedale se il laboratorio verrà chiuso»

02 agosto 2018
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GHILARZA. I sindaci sono pronti a trasferire la protesta in corsia se non sarà riattivato il laboratorio analisi.

L'occupazione dell’ospedale Delogu è l'extrema ratio decisa martedì sera al culmine di una riunione sui problemi inerenti al sistema sanitario locale. Argomento dibattuto per ore dai sindaci di Ghilarza, Bosa, Paulilatino, Busachi, Nughedu Santa Vittoria, Tadasuni, Sedilo, Norbello e Ardauli, nonché dal direttore del distretto sanitario locale, Francesco Pes.

La seduta è stata sciolta dopo aver considerato ogni mossa atta a scongiurare il pericolo che la chiusura provvisoria della struttura tecnica di laboratorio assuma una connotazione definitiva. La soluzione più drastica sarà messa in pratica se non dovesse sortire gli effetti voluti l'incontro urgente sollecitato all’assessore regionale alla Sanità.

Da Luigi Arru i sindaci pretendono fatti e non semplici impegni verbali. «Chiederemo il ripristino del servizio di analisi e di refertazione, altrimenti presidieremo l’ospedale a oltranza», ha annunciato il presidente dell’Unione del Barigadu, Giovanni Orrù, che ha caldeggiato anche un confronto con il manager dell’Ats Fulvio Moirano.

«Devono essere applicate le direttive della riforma dando compiutezza alla riorganizzazione del Delogu e conseguentemente a servizi territoriali importanti quali Casa della Salute, poliambulatori e distretti infermieristici», ha rilevato Orrù.

L'occupazione del Delogu non è l'unica azione forte che gli amministratori sono disposti a intraprendere. Indipendentemente dalle interlocuzioni con classe politica e azienda sanitaria partirà la richiesta di un consulto legale teso a verificare se il trasferimento del laboratorio analisi stia creando un disservizio e se addirittura sia ravvisabile un reato.

Ma se la battaglia di principio è unitaria, non si può dire unanime il giudizio dei sindaci sulla legge di riordino del sistema ospedaliero. La riforma è da salvare secondo i presidenti del Distretto Ghilarza-Bosa e della Conferenza socio sanitaria, Luigi Mastino e Domenico Gallus, che condizionano il parere all’applicazione dei correttivi proposti dal territorio, mentre per altri è comunque da bocciare.

La stroncatura più severa è arrivata dal sindaco di Nughedu Santa Vittoria. «La riforma di Arru è uno specchietto per le allodole e non sarà mai applicata perché le intenzioni dell'esecutivo regionale non sono di investire sulla sanità di queste aree, come provano lo spolpamento di reparti e servizi», ha commentato Francesco Mura.

Il primo cittadino di Nughedu ha ammonito come «dal tavolo di confronto dovrà sparire qualunque complicità, anche velata, con gli autori di questo scempio, altrimenti Nughedu farà resistenza da solo. Sia il nostro un territorio che reagisce e non che collabora a condannare a morte l'ospedale di Ghilarza».

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