La Nuova Sardegna

Oristano

Bonarcado, sul muro del cimitero il nome del sindaco e una croce

Le scritte con le minacce sul muro del cimitero di Bonarcado
Le scritte con le minacce sul muro del cimitero di Bonarcado

Minacce anche a un assessore e un'altra persona. Lo sfogo del primo cittadino: "Clima avvelenato dal far west dei social"

03 settembre 2018
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BONARCADO. Sono comparse sabato mattina e poco dopo sono state calcellate: le scritte intimidatorie vergate con vernice spray rossa sul muro perimetrale del cimitero recavano i nomi del sindaco Franco Pinna, dell’assessore Giovanni Pes e di un cittadino. E' stato lo stesso sindaco a dare notizia dell'intimidazione sul proprio profilo Facebook. "Queste scritte riportano il nostro paese indietro di decenni. Risale infatti a parecchio tempo fa l’esecrabile pratica di fare apparire scritte minacciose verso gli amministratori e personalmente credevo che tale attività non fosse più fra le opzioni dei bonarcadesi. Credo sia giusto, da parte mia, informare di questo atto tutta la popolazione in modo tale che ognuno abbia la possibilità di analizzare, riflettere e, come mi auguro, condannare questi gesti che minano dal profondo il vivere civile e democratico della nostra Comunità”.

“Oltre al solito corredo di croci, nelle scritte compaiono dei nomi. Oltre al mio e a quello dell’assessore alle Attività Produttive è presente quello di un cittadino bonarcadese che non ha incarichi amministrativi ma che forse ha, come unica colpa l’aver espresso in tempi recenti e pubblicamente il suo pensiero, mostrando apprezzamento e difendendo alcune scelte operate dalla nostra Amministrazione, non ultima quella della realizzazione e approvazione del piano di Valorizzazione delle Terre Civiche, peraltro incluso nelle Linee Programmatiche del nostro mandato amministrativo”.

Il sindaco di Bonarcado individua nel clima avvelenato della discussione le ragioni di certi atti: “Dei responsabili materiali di questa azione si occuperanno le forze dell’ordine ma esistono anche dei responsabili morali, ovvero coloro che dall’inizio della nostra amministrazione, anche all’interno del consiglio comunale, avvelenano il clima politico facendo di tutto per gettare discredito sulla persona degli amministratori accusandoli di incompetenza, di agire per interesse personale, puntando sempre il dito su quei quattro soldi di indennità che non bastano certo a coprire le responsabilità, il tempo speso e l’impegno dedicato”.

L'uso dei social comincia a essere motivo di insofferenza: “L’abuso dei social network, vero Far West dei giorni nostri dove chiunque diventa maestro di pensiero, pubblico ministero, censore, esperto in mille materie. Nel vedere quelle scritte ho provato oltre che un senso di solitudine anche amarezza e delusione nel pensare che l’autore o gli autori fanno parte della nostra comunità e che quindi lo slogan proposto dalla nostra lista alle elezioni del 2016 “Insieme verso il cambiamento”, non è stato recepito oppure è rimasto appunto solo uno slogan e non un obiettivo da raggiungere insieme, durante i cinque anni di mandato”.

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