La Nuova Sardegna

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Videosorveglianza, reati prescritti

Il processo per l’appalto contestato si chiude con un’assoluzione

12 settembre 2018
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SENEGHE. La prescrizione è la pietra tombale sul processo legato alla questione dell’appalto della videosorveglianza. A chiudere il caso è stato il giudice Francesco Mameli che ha dichiarato scaduto il tempo per arrivare a un giudizio nel merito che, peraltro, non è stato chiesto dai tre imputati che si sono accontentati di terminare la partita che durava da troppo tempo. Sotto accusa erano finiti l’ex commissario straordinario del Comune Antonio Casula (difeso dall’avvocato Gianfranco Siuni) che oggi guida l’agenzia Forestas. Assieme a lui erano sotto processo gli imprenditori nuoresi Giovanni Angelo Delogu e Simone Dessena, difesi dagli avvocati Giuseppe Sanna e Salvatore Porcu.

Secondo il pubblico ministero, i tre avrebbero viziato la procedura – motivo per cui il Comune di Seneghe si era costituito parte civile assistito dall’avvocato Robert Sanna – avendo come punto di riferimento proprio Antonio Casula che tra il 2008 e il 2009 era stato commissario straordinario. Questi avrebbe approfittato del suo ruolo per gonfiare l’importo dell’appalto valutato inizialmente in 16mila euro e lievitato oltre i 48mila. Il ruolo dei due imprenditori sarebbe stato quello di far finta di dare luogo alla gara d’appalto vinta dall’istituto di vigilanza Over Security rappresentata proprio da Giovanni Angelo Delogu. Simone Dessena vi avrebbe partecipato presentando un’offerta palesemente irregolare perché carente di documentazione per l’ammissione. Così risultava certa la vittoria dell’altro offerente. Una ricostruzione che ovviamente non ha riscontri visto che il giudice non si è pronunciato nel merito. (e.carta)

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