La Nuova Sardegna

Oristano

Schiuma bianca copre l’Omodeo

di Maria Antonietta Cossu
Schiuma bianca copre l’Omodeo

Il fenomeno sulla sponda destra, nel territorio di Sedilo. Tra le ipotesi: inquinamento portato dal Tirso

16 settembre 2018
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SEDILO. Un enorme banco di schiuma si è materializzato lungo un tratto della sponda destra del lago Omodeo, nel territorio di Sedilo. La presenza dell'inquietante distesa bianca è stata segnalata al Corpo forestale e di vigilanza ambientale di Oristano, che ieri ha inviato sul posto una pattuglia per effettuare i prelievi di alcuni campioni d'acqua e degli agenti schiumogeni.

Non è chiaro a cosa sia dovuta la formazione dell' addensamento dal colore bianco e giallastro e fin quando non si conosceranno gli esiti delle analisi restano in campo sia l'ipotesi di un fenomeno naturale che di una forma di inquinamento. Prima di accertare la composizione delle sostanze prelevate gli agenti della Forestale non azzardano teorie, sebbene il fenomeno non sia infrequente soprattutto in corrispondenza delle insenature e dei punti meno profondi del lago.

La localizzazione del banco di schiuma farebbe pensare a un processo di decomposizione delle alghe. Nei fondali bassi, infatti, la scarsità d'ossigeno dovuta all' assenza di correnti e al mancato riciclo provoca il deperimento degli organismi vegetali, che una volta marciti possono assumere la consistenza e la colorazione che presenta lo strato di schiuma formatosi in riva all'Omodeo.

Tuttavia, fin quando non saranno ultimati gli accertamenti non si può escludere a priori neppure l'ipotesi dell' eutrofizzazione, un fenomeno di arricchimento delle sostanze nutritive presenti nell'acqua di laghi, stagni e altri bacini idrici con un ricambio lento. L'origine però è ancora tutta da accertare. Secondo la letteratura scientifica l'eutrofizzazione può essere causata dall' inquinamento organico prodotto dalle attività umane, e in quel caso andrebbe verificata anche la funzionalità e l'efficienza dei depuratori delle acque reflue, oppure dai prodotti di rifiuti industriali, che nel caso specifico potrebbero essere sversati direttamente sul lago o trasportati dal fiume Tirso. E in questa ipotesi, bisognerebbe capire l’origine dello sversamento. In linea teorica l'eutrofizzazione potrebbe derivare anche dal dilavamento dei fertilizzanti usati in agricoltura, ma in una zona in cui la pratica colturale è praticamente assente, anche per le difficoltà oggettive di accedere alla risorsa idrica del bacino artificiale, l' ipotesi è la meno probabile. Le indagini del corpo forestale per risalire alle reali cause e all'effettiva provenienza della schiuma sono in corso e potrebbero portare ai primi risultati già la prossima settimana.

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