La Nuova Sardegna

Oristano

Asta per le Marine con molti dubbi

Asta per le Marine con molti dubbi

Porticciolo, i consiglieri Puddu e Federico si chiedono se serva solo per far cassa

28 settembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Finisce sotto la lente d’ingrandimento dei consiglieri comunali dell’opposizione Peppi Puddu e Francesco Federico (Udc il primo e indipendente il secondo) la privatizzazione della gestione del porticciolo turistico di Torregrande. Il Comune vuole cedere la sua intera quota di partecipazione nella società Marine Oristanesi srl, e per far questo ha pubblicato l’avviso di asta, con un importo base di 300mila euro. Per concorrere all’asta è richiesto che persone fisiche, imprese, società o enti privati o raggruppamenti, abbiano negli ultimi cinque anni esercitato comprovata attività nel settore della diportistica e/o della pesca continuativamente. Questo è l’unico requisito per essere ammessi a partecipare alla gara, e su questo punto insistono Puddu e Federico, che in una interrogazione al sindaco e agli assessori competenti si chiedono se l’intera operazione, anziché rilanciare il porticciolo, serva invece per fare cassa. Lo stesso sindaco aveva garantito che non si trattava di una «non è una privatizzazione per fare cassa , ma un investimento per rilanciare il porticciolo, infrastruttura sulla quale il Comune continuerà impegnarsi considerata la sua funzione strategica ». Ai due consiglieri appare strano che tra i requisiti non ci sia aver esercitato attività in servizi portuali per il turismo e per la pesca, ovvero «con precedenti esperienze nel settore della gestione di opere portuali. Peraltro, nel bando non viene richiesto alcun requisito economico-finanziario per i partecipanti all’asta, posto che l’aggiudicatario andrà a gestire una struttura pubblica destinataria di un importante finanziamento, anche questo pubblico, finalizzato alla sua ristrutturazione. Nella stessa interrogazione, si rileva che all’albo pretorio mancano una serie di allegati alla gara, come ad esempio il bando, l’avviso di asta e lo schema di contratto. L’interrogazione si chiude chiedendo all’amministrazione Lutzu se non ritenga necessario assumere provvedimenti a tutela dell’amministrazione e della città.

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative