dopo le proteste
Via Lepanto, frenata in Consiglio sulla delibera dell’housing sociale
di Enrico Carta
ORISTANO. Passo indietro, ma non è il gioco dell’oca. In questo caso neanche si perde il turno perché comunque la commissione comunale all’Urbanistica non aveva terminato l’esame della spinosa...
31 ottobre 2018
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ORISTANO. Passo indietro, ma non è il gioco dell’oca. In questo caso neanche si perde il turno perché comunque la commissione comunale all’Urbanistica non aveva terminato l’esame della spinosa questione. Fatto sta che la maggioranza, dopo che il sindaco aveva lanciato i dadi per avanzare di qualche casella presentando la delibera, decide di non votarla e di rinviare tutto a data da destinarsi. Con quella delibera, contro la quale erano pronti a dare battaglia i componenti del comitato presenti nell’aula di palazzo degli Scolopi, si chiedeva al consiglio comunale il via libera per ampliare in cambio di soldi l’area destinata ai parcheggi e per incrementare l’altezza della costruzione che sta togliendo il sonno ad amministratori e abitanti della zona di via Lepanto e via Martiri delle Foibe.
È il famoso progetto di housing sociale che il comitato vede come una mascherata speculazione edilizia che andrà a storpiare il quartiere di Sant’Efisio. Parte integrante del progetto di riqualificazione urbana Oristano Est, vede la partecipazione di privati che si preparano a costruire per poi vendere e affittare appartamenti con una serie di clausole vantaggiose per gli acquirenti. Vede anche la parte politica in difficoltà, perché su quel progetto il sindaco Andrea Lutzu aveva speso più di una parola in campagna elettorale. Invece il semaforo rosso non è ancora arrivato e il progetto è ancora sul tavolo e quanto mai d’attualità.
Sulla questione parcheggi e sulle nuove altezze però la commissione consiliare presieduta da Angelo Angioi ancora non aveva espresso il suo parere ultimo, anzi era risultata contraria alla cosiddetta monetizzazione dei parcheggi per cui il privato avrebbe pagato al Comune una cifra per avere poi maggiori spazi e un’altezza superiore per la costruzione. È il motivo per cui lo stesso Angelo Angioi ha chiesto che il sindaco – in questo caso è anche assessore all’Urbanistica – ritirasse la delibera e la richiesta è stata accolta. Via la delibera dall’ordine del giorno e discussione che ritorna in commissione.
Le armi sono deposte? Sì, ma non del tutto, perché subito dopo c’è stato un leggero battibecco tra il presidente della commissione e alcuni componenti del comitato, tra cui Elisabetta Falchi e Sara Perria. Del resto che il comitato non gradisca è apparso chiaro una volta di più nel documento di due giorni fa in cui si ponevano all’amministrazione cinque osservazioni tutte legate all’assenza di interesse pubblico di un simile progetto.
È il famoso progetto di housing sociale che il comitato vede come una mascherata speculazione edilizia che andrà a storpiare il quartiere di Sant’Efisio. Parte integrante del progetto di riqualificazione urbana Oristano Est, vede la partecipazione di privati che si preparano a costruire per poi vendere e affittare appartamenti con una serie di clausole vantaggiose per gli acquirenti. Vede anche la parte politica in difficoltà, perché su quel progetto il sindaco Andrea Lutzu aveva speso più di una parola in campagna elettorale. Invece il semaforo rosso non è ancora arrivato e il progetto è ancora sul tavolo e quanto mai d’attualità.
Sulla questione parcheggi e sulle nuove altezze però la commissione consiliare presieduta da Angelo Angioi ancora non aveva espresso il suo parere ultimo, anzi era risultata contraria alla cosiddetta monetizzazione dei parcheggi per cui il privato avrebbe pagato al Comune una cifra per avere poi maggiori spazi e un’altezza superiore per la costruzione. È il motivo per cui lo stesso Angelo Angioi ha chiesto che il sindaco – in questo caso è anche assessore all’Urbanistica – ritirasse la delibera e la richiesta è stata accolta. Via la delibera dall’ordine del giorno e discussione che ritorna in commissione.
Le armi sono deposte? Sì, ma non del tutto, perché subito dopo c’è stato un leggero battibecco tra il presidente della commissione e alcuni componenti del comitato, tra cui Elisabetta Falchi e Sara Perria. Del resto che il comitato non gradisca è apparso chiaro una volta di più nel documento di due giorni fa in cui si ponevano all’amministrazione cinque osservazioni tutte legate all’assenza di interesse pubblico di un simile progetto.