La Nuova Sardegna

Oristano

Ricci, i pescatori in attesa del via libera ministeriale

di Piero Marongiu
Ricci, i pescatori in attesa del via libera ministeriale

Doppia riunione tra le associazioni e l’amministrazione comunale I ricciai professionisti pronti a pulire i fondali e a impedire la pesca abusiva

17 novembre 2018
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CABRAS. Pronti a pescare, ma per adesso si sceglie la via del silenzio.

Sulla prossima apertura della pesca del riccio nell’Area Marina Protetta, giovedì sera c’è stato un incontro tra il sindaco Andrea Abis e il gruppo di pescatori subacquei professionisti che fanno capo a Davide Bichi. L’incontro con l’amministrazione è stato chiesto per conoscere lo stato della risorsa, che, stando a quanto detto da Bichi, sarebbe rimasta stabile o lievemente crescita. Abis, sull’incontro non si pronuncia. Per lui si è trattato di una riunione come tante altre, destinata a non sortire effetti. Il primo cittadino cabrarese nei prossimi giorni vedrà anche Giacomo Bilancetta, che è il punto di riferimento della Gies (l’altra associazione dei ricciai cabraresi).

Solo dopo aver ascoltato le posizioni di tutti il sindaco si farà un’idea più completa del problema pesca Paracentrus Lividus, o riccio di mare. «La situazione della pesca deve essere affrontata non soltanto con i ricciai – dice Andrea Abis – ma anche con le altre associazioni. La nostra politica consiste nel ricercare e indicare soluzioni condivise. Siamo dell’avviso che la filiera deve essere sostenuta e, ove occorra, potenziare i controlli».

Sindaco e pescatori aspettano la relazione dei tecnici del Cnr non ancora arrivata. In quel documento ci sarà una radiografia sullo stato reale della popolazione dei ricci nell’artea marina. Una volta acquisita la relazione Abis potrà andare a Roma al ministero dell’ambiente. Solo i suoi dirigenti decideranno se continuare o meno a concedere l’autorizzazione in deroga al prelevamento dei ricci in Amp . «L’incontro con il sindaco è stato positivo – dicono David Bichi e Enrico Loi – abbiamo colto segnali di disponibilità e attenzione nei nostri confronti, e questo non può che farci piacere. In questa fase il compito del sindaco è quello di ascoltare l’opinione di tutti, raccogliere i suggerimenti dei pescatori e valutare se possono essere accolti o meno». L’area marina protetta è soggetta a regole e prescrizioni particolarmente restrittive, riguardanti, a vari livelli, le tre zone “A”, “B” e “C”, in cui è stata suddivisa. La pesca del riccio è stata autorizzata solo in zona B e C, mentre la A è stata esclusa totalmente perché destinata a riserva integrale. «Sono regole che conosciamo bene, e che non abbiamo mai trasgredito – concludono Bichi e Loi – siamo pronti a dare una mano a nostra volta per controllare che nessuno vi si introduca abusivamente. Come pure siamo disponibili a ripulire i fondali dai materiali inquinanti presenti. Chiediamo che l’apertura della pesca venga anticipata e che le 30 giornate previste possano essere spalmate in un arco temporale più lungo, così da consentirci di pescare i ricci dove questi arrivano prima a maturazione».



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