La Nuova Sardegna

Oristano

Pigliaru: i Giganti stiano a Cabras

di Simonetta Selloni
Pigliaru: i Giganti stiano a Cabras

L’intervento del presidente della Regione: nessun passo indietro sugli accordi con il Ministero

21 novembre 2018
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CABRAS. Quando la chiarezza si sostituisce ai bizantinismi. «Le statue di Mont’e Prama devono stare a Cabras. Riteniamo che Cagliari debba ospitare il minimo indispensabile per fare da attrattore, senza sostituirsi ma, al contrario, favorendo e incentivando l’attenzione per Cabras». Nessun possibile fraintendimento nelle parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru riguardo l’improvviso cambio di direzione del corpus scultoreo lasciato intravedere dalle parole della direttrice del Polo museale della Sardegna, Giovanna Damiani. La funzionaria ha indicato quale luogo di riunione non il Museo civico Marongiu di Cabras, ma il Museo Nazionale archeologico di Cagliari, dove si trovano già 19 Kolossoi. Apriti cielo: a partire dal sindaco di Cabras, Andrea Abis – che per domani ha convocato una conferenza stampa per chiedere chiarezza sul rientro dei Giganti in laguna –, si è unita l’indignazione della comunità e, a seguire, della politica. Tutti i consiglieri regionali del territorio, Antonio Solinas e Mario Tendas del Pd, Attilio Dedoni e Alfonso Marras dei Riformatori, Augusto Cherchi del Partito dei Sardi e Oscar Cherchi di Forza Italia hanno depositato una mozione urgente per chiedere il rispetto degli accordi sottoscritti da Regione Sarda e Ministero dei Beni culturali sulla valorizzazione delle statue di Mont’e Prama.

Sugli accordi, si fonda l’intervento del presidente Pigliaru. «Il nostro confronto con il Mibac si è sempre svolto in questo senso e oggi ribadiamo convintamente la nostra posizione. Non credo che il Ministero abbia cambiato opinione sugli accordi presi. Verificheremo, ma è comunque chiaro che, nel caso l’abbia fatto, non l’abbiamo fatto noi». A ricordare il contenuto degli accordi, ci pensa Pigliaru. «Nell’accordo che abbiamo firmato un anno fa con il Ministero e il Comune di Cabras si è stabilita la costituzione della Fondazione Mont’e Prama, la cui sede legale dovrà essere proprio presso il Museo archeologico di Cabras e alla quale spetteranno le azioni di sviluppo turistico-culturale e di valorizzazione delle statue, del Museo e di tutto il territorio del Sinis – prosegue il governatore –. Il fine è creare un sistema unico di governance delle azioni da portare avanti, a partire proprio dalla riqualificazione del Museo di Cabras. Nessun passo indietro». Lo strumento per realizzare la visione integrata è la Fondazione «alla quale partecipano appunto la Regione Sardegna, il Mibac e il Comune di Cabras – Pigliaru –. È il luogo dove gli interessi di tutti soggetti coinvolti saranno equamente rappresentati. Continuiamo a lavorare per darle forma». Anche ’assessore della Cultura Giuseppe Dessena ricorda che «Lo stesso piano straordinario degli scavi, che vale 8,4 milioni di euro ed è stato pensato in una nuova ottica di messa in rete e a sistema, si basa sulla valorizzazione del nostro patrimonio culturale diffuso in tutto il territorio regione. Nei ragionamenti fatti col Ministero uno degli obiettivi definiti era proprio dare la massima centralità alle statue di Mont’e Prama a Cabras».

E sulla questione interviene anche l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci: «Il progetto del sistema museale è stato approvato nel 2010 dal comitato tecnico-scientifico del Ministero. Vogliono dirci che in tutti i questi anni il Ministero e le sue diramazioni hanno agito “a loro insaputa”, che abbiamo scherzato? Poiché non è e non può essere così, invitiamo il Ministro a richiamare la sua burocrazia a rispettare sia gli atti di indirizzo politico che quelli amministrativi. Né si pensi di dividere i sardi per decidere sopra la nostra testa».

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