Violenza sulle donne, dati negativi
In crescita i casi nel primo semestre del 2018: sono 55 contro i 52 del 2017
24 novembre 2018
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ORISTANO. L’enfasi data alla giornata contro la violenza sulla donna è pienamente giustificata dai dati. Chi la snobba o guarda ad essa con aria di sufficienza o addirittura con fastidio si scontra coi dati di un fenomeno sempre più preoccupante e forse non più sotterraneo come in passato. Rispetto al primo semestre dell’anno passato, i dati statistici forniti dalla Prefettura di Oristano che, per l’opera di monitoraggio, si avvale del supporto delle forze dell’ordine, del centro antiviolenza Donna Eleonora di Oristano e dei servizi dell’Assl come i consultori e gli ospedali, dicono che il fenomeno è in crescita.
Forse ci si vergogna di meno a denunciare certi casi, forse c’è maggiore consapevolezza da parte delle vittime che quello che stanno subendo è un reato gravissimo contro la loro persona. Fatto sta che nel primo semestre di quest’anno il totale dei casi di cui la Prefettura è a conoscenza è di 55. Nello stesso periodo del 2017 i casi erano stati 52. Il problema però è ancor più serio rispetto all’incremento registrato, perché nei 52 casi del 2017 gli ammonimenti decisi direttamente dal questore erano stati 7 e nel 2018 solamente 2. Questo significa che sono aumentati in maniera esponenziale le denunce e i reati perseguibili d’ufficio. Le prime nei sei mesi iniziali dello scorso anno erano state 33; da gennaio a giugno di quest’anno sono invece cresciute sino a quota 38. Anche i reati perseguibili d’ufficio, che poi sono spesso quelli dei casi più seri, sono cresciuti passando da 7 addirittura a 15. Non ci sono stati invece casi di interventi a cui non hanno fatto seguito le querele da parte delle vittime.
Le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza per denunciare le loro situazioni sono state 66, mentre 33 si sono recate direttamente al pronto soccorso e in un caso al consultorio familiare. In casa si sono verificati 45 casi di violenza, 8 sono avvenuti in luogo pubblico, 3 nel luogo di lavoro e 29 in altri ambienti. (e.carta)
Forse ci si vergogna di meno a denunciare certi casi, forse c’è maggiore consapevolezza da parte delle vittime che quello che stanno subendo è un reato gravissimo contro la loro persona. Fatto sta che nel primo semestre di quest’anno il totale dei casi di cui la Prefettura è a conoscenza è di 55. Nello stesso periodo del 2017 i casi erano stati 52. Il problema però è ancor più serio rispetto all’incremento registrato, perché nei 52 casi del 2017 gli ammonimenti decisi direttamente dal questore erano stati 7 e nel 2018 solamente 2. Questo significa che sono aumentati in maniera esponenziale le denunce e i reati perseguibili d’ufficio. Le prime nei sei mesi iniziali dello scorso anno erano state 33; da gennaio a giugno di quest’anno sono invece cresciute sino a quota 38. Anche i reati perseguibili d’ufficio, che poi sono spesso quelli dei casi più seri, sono cresciuti passando da 7 addirittura a 15. Non ci sono stati invece casi di interventi a cui non hanno fatto seguito le querele da parte delle vittime.
Le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza per denunciare le loro situazioni sono state 66, mentre 33 si sono recate direttamente al pronto soccorso e in un caso al consultorio familiare. In casa si sono verificati 45 casi di violenza, 8 sono avvenuti in luogo pubblico, 3 nel luogo di lavoro e 29 in altri ambienti. (e.carta)
