La Nuova Sardegna

Oristano

Market dello spaccio a Santa Giusta: scattano 5 arresti

di Simonetta Selloni
Market dello spaccio a Santa Giusta: scattano 5 arresti

Operazione della Guardia di finanza: indagati in 13 Intercettazioni e Gps documentano almeno 100 cessioni

29 novembre 2018
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SANTA GIUSTA. In cella sono finiti in due, agli arresti domiciliari in tre, per due persone invece è stato disposto l’obbligo di dimora, e altri sei sono indagate: è la contabilità dell’operazione antidroga condotta dalla Guardia di finanza di Oristano, che si è concretizzata al termine di un anno di indagini concentrate soprattutto nell’abitato di Santa Giusta. Tutte le persone coinvolte sono di Santa Giusta, avrebbero comprato a Cagliari eroina e cocaina da smerciare ad un gruppo di consumatori che, con il tempo, sarebbero diventati spacciatori per potersi pagare le dosi di stupefacente. In cella, due giorni fa, sono finiti Biagio Palumbo, 35 anni, e Francesco Salis di 38; Alessandro Pani, 39 anni, Elia Palumbo, 32 anni, e Filippo Defendente, 42 anni, sono agli arresti domiciliari; per Giovanni Zucca e Maurizio Serra, entrambi di 42 anni, è stato disposto l’obbligo di dimora. Tutti sono indagati a vario titolo di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il Gip Silvia Palmas, che ha firmato le misure, ha invece respinto la richiesta di arresto formulata dal sostituto procuratore della Repubblica di Oristano Marco De Crescenzo, Marco e Pierpaolo Chirra, Marco Marchetto, Andrea Serra e Martino Cadoni, per i quali non è stata disposta alcuna misura cautelare o di prevenzione.

I traffici ipotizzati dai militari coordinati dal comandante provinciale Andrea Taurasi risalirebbero a un periodo compreso tra il febbraio e il marzo 2017. Secondo quanto ipotizzato dalle Fiamme gialle, a gestire lo spaccio sarebbero stati in cinque: Salis, Biagio e Elia Palumbo, Pani, Defendente. Avrebbero acquistato droga a Cagliari, come testimonierebbero le intercettazioni. E i segnalatori Gps sistemati in particolare nelle auto di Elia Palumbo e Pani, e che indicherebbero viaggi e frequenza a Cagliari.

In questa inchiesta, non si registrano sequestri di droga; e d’altronde i traffici documentati, tranne in qualche sporadico caso, erano riconducibili a scambi tra gli indagati, documentati anche dalle intercettazioni ambientali e telefoniche. Cessioni di piccolo conto: 15, 20 euro, in nessun caso la compravendita della droga superava i 100 euro. E qualcuno peraltro faceva il furbo: non pagava la dose e veniva richiamato all’ordine dal venditore di turno. Complessivamente sono oltre cento gli episodi contestati al gruppo, in un quadro in cui sembra emergere che il corriere – in pratica chi disponeva della macchina per le trasferte cagliaritane – si rifornisse per tutti.

Ieri nel carcere di Massama si sono svolti gli interrogatori di garanzia nei confronti di Palumbo e Salis, difesi dall’avvocato Fabio Costa. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, e d’altronde il difensore non ha avuto ancora modo di accedere agli atti. L’avvocato Costa difende anche Serra; Defendente è difeso dall’avvocato Andrea d’Andrea mentre l’avvocato Valentina de Seneen difende Zucca. Gli altri legali sono d’ufficio: l’avvocato Roberto Pala per Elia Palumbo e l’avvocata Anna Paola Putzu per Pani.

Gli arresti sono stati notificati da oltre finanzieri del Comando provinciale, ai quali si sono aggiunti gli specialisti dei Baschi verdi e del nucleo Anti terrorismo-pronto impiego di Cagliari con l’impiego di tre unità cinofile.

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