La Nuova Sardegna

Oristano

Il termodinamico a San Quirico e la legna che non c’è

di Enrico Carta
Il termodinamico a San Quirico e la legna che non c’è

Le zone di approvvigionamento indicate non esistono più Il bosco di Laconi è bruciato, quello di Aritzo già tagliato

06 dicembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il termodinamico a San Quirico e la legna che non c’è. L’inchiesta della procura di Cagliari, condotta dal sostituto procuratore Marco Cocco e affidata alla Guardia Forestale coordinata dal comandante Ugo Calledda, è a un passo dalla svolta e sarà il momento decisivo per capire se l’impianto della Solar Power nascerà senza problemi oppure se l’indagine giudiziaria si sovrapporrà all’iter burocratico della Regione che, a dire il vero, nell’ultima conferenza di servizi qualche paletto l’ha posto e forse, al contrario di quanto fatto in un primo momento, non ha affatto intenzione di dare un via libera incondizionato alla nascita dell’impianto.

Alle prescrizioni della Regione, si affiancheranno ben presto gli esiti dell’indagine della Forestale che qualche mese fa aveva sequestrato una serie di documenti che riguardano proprio l’iter amministrativo sin qui seguito. Tra i vari dubbi uno ritorna prepotentemente in primo piano. Se le questioni strettamente urbanistiche rimangono in un ambito più tecnico, ma non per questo per forza corretto, e se la questione dell’ampiezza del terreno appare comunque risolvibile, quel che più salta agli occhi è l’assenza della legna.

L’impianto dovrebbe bruciarla in assenza di luce, visto che la sua alimentazione è mista e dipende dai raggi del sole durante il giorno e dalla combustione di biomasse nelle ore di buio. L’indicazione è di una media di 75 tonnellate per notte, ma c’è un problema peraltro già evidenziato. Manca, per l’appunto, la legna. La Solar Power continua a indicare come fonte di approvvigionamento due boschi che non esistono. Uno è quello che si trovava nelle colline di Laconi e che è andato in cenere nell’estate del 2013, quando un incendio devastò numerose zone del Sarcidano con un’alta densità di piante per legname. Il secondo punto di approvvigionamento indicato è un bosco di pini ad Aritzo. Tutto risolto? No, perché anche questo non esiste più. È stato infatti oggetto di un taglio autorizzato e, quando si provvede al taglio dei pini, non si ha una ricrescita, ma l’intero bosco va reimpiantato.

Tutto questo finirà, come chiedevano il comitato di residenti e i Comuni di Palmas Arborea e Oristano, tra le carte che la procura della Repubblica di Cagliari avrà a disposizione. E allora tornano immediatamente a galla i dubbi sulla liceità di un’operazione che, oltre a non lasciare energia nella disponibilità delle comunità locali, sarà alimentata con legname che dovrà arrivare da oltremare. Domanda numero due: dove sta la sostenibilità ambientale di un impianto che trasporta la legna da chissà dove? La risposta non è mai arrivata, ma tra le prescrizioni che la Regione ha imposto nell’ultima conferenza di servizi c’è anche quella che riguarda la questione del rifornimento di legname. In procura però finiranno anche documenti che riguardano le autorizzazioni rilasciate per la nascita di un impianto di tipo industriale in un’area agricola e quelle sull’ampiezza della superficie in possesso della Solar Power. Manca sempre una ventina di ettari che la società dice che avrà a disposizione se otterrà tutti i permessi.

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative