La Nuova Sardegna

Oristano

SIMAXIS 

Operatori dell’area artigianale: petizione contro il cogeneratore

di Simonetta Selloni

SIMAXIS. Odori nauseabondi, al punto da condizionare le attività della zona artigianale di Simaxis. I miasmi arrivano dal cogeneratore, e non è una novità, perché sull’impianto e sul suo...

07 dicembre 2018
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SIMAXIS. Odori nauseabondi, al punto da condizionare le attività della zona artigianale di Simaxis. I miasmi arrivano dal cogeneratore, e non è una novità, perché sull’impianto e sul suo funzionamento le proteste vengono riproposte ciclicamente senza che ci sia una soluzione. Ora 23 titolari di attività artigianali hanno firmato una petizione e l’hanno inviata al sindaco Giacomo Obinu, in Comune, dove è stata protocollata l’altro giorno. Nella nota si esprime «profondo rammarico per la incresciosa situazione nella quale si è costretti a operare».

«A periodi ricorrenti si diffonde nell’aria un odore nauseabondo che impone a tutti noi grosse difficoltà nell’espletamento delle attività. Soprattutto nell’approccio con la clientela: l’accoglienza del cliente, è infatti il nostro più importante biglietto da visita, quasi sempre non abbiamo una seconda possibilità per fare buona impressione, il tutto con le ovvie conseguenze della perdita di lavoro, occupazione, con riflessi importanti sul fatturato».

Il mese scorso, il sindaco Giacomo Obinu aveva segnalato la presenza dei miasmi anche all’Arpas. E lo stesso primo cittadino aveva firmato, lo scorso anno, un’ordinanza di diffida, con la quale si imponevano alla società titolare dell’impianto, la Groil, l’esecuzione di alcuni interventi. Anche l’amministrazione provinciale aveva segnalato alla Groil la necessità di osservare alcune prescrizioni e la tempistica. Al Comune non è stata data comunicazione se questi interventi siano stati fatti. Nei giorni scorsi il Tar, al quale si era rivolto l’ente, ha dichiarato decaduta la lottizzazione sulla quale insiste l’impianto.

I 23 operatori che hanno firmato la petizione si dicono certi che gli odori sotto accusa «provengono dal vicino impianto di cogenerazione che tratta rifiuti di origine animale per la produzione di energia elettrica. «La situazione non può essere ulteriormente tollerata e, pertanto, si richiede un deciso intervento a tutela del nostro lavoro, imponendo ai proprietari dell’impianto un corretto utilizzo della struttura che non provochi i disagi di cui al presente esposto».

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