La Nuova Sardegna

Oristano

Acqua, fine dell’emergenza: oggi l’ok

Acqua, fine dell’emergenza: oggi l’ok

Bosa, conduttura riparata. Ma bisogna attendere che si riempiano i serbatoi

13 dicembre 2018
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BOSA. L’emergenza idrica dovrebbe fermarsi al quinto giorno. Sono 14 le autobotti inviate da Abbanoa, Protezione Civile regionale (Forestas) e Vigili del Fuoco, più due fuoristrada dei Barracelli di Bosa per rifornire la città. I lampeggianti arancione o blu dei mezzi schierati a placare la sete dei bosani svettano in tutte le strade dell’abitato, mentre nelle impervie campagne di Monte Crispu gli operai di Abbanoa si fanno strada nell’intrico di rocce e arbusti per raggiungere il punto della falla, trovata ieri pomeriggio, e riparare il guasto che da sabato tiene a secco Bosa. Il cantiere è stato chiuso ieri pomeriggio. È stato necessario sostituire diversi metri di condotta perché la spaccatura si era sviluppata longitudinalmente. Al posto del vecchio tratto di tubatura è stata installato un nuovo spezzone in acciaio collegato con giunti speciali. Tutte operazioni eseguite in condizioni quasi proibitive su un costone roccioso immerso nella vegetazione. Completati i lavori, i tecnici hanno avviato le operazioni di riempimento dell’acquedotto: è un’attività che va eseguita con gradualità per evitare pericolosi sbalzi di pressione che potrebbero causare nuove rotture. Le attività sono andate avanti per tutta la notte con il riempimento dei serbatoi al servizio delle diverse zone del centro abitato. Questa mattina saranno eseguite le ulteriori manovre per regolare l’erogazione idrica alle utenze. Fino al completo ristabilimento del servizio ai livelli ottimali, resterà operativo il servizio di autobotti. La vicenda ha varcato i confini della Planargia ed è arrivata in consiglio regionale, dove Alfonso Marras ha depositato una interrogazione urgente al presidente Pigliaru. Come tutti i giorni anche ieri alle 11 il sindaco Luigi Mastino ha riunito il Coc, spiegando come sarà schierata la flotta di mezzi d’emergenza operativi a Bosa. «Complessivamente sono 16 i mezzi che resteranno sino a fine emergenza», ribadisce il primo cittadino. Sui social emergono lamentele, polemiche e variegate soluzioni di ingegneria civile tese a evitare future emergenze. Come la realizzazione di una rete parallela a quella esistente, la riapertura dei pozzi di Litala e Matta Jana (in passato contaminati però da acqua salmastra) e l’uscita da Abbanoa e gestione comunale in house. Abbanoa chiarisce a che punto è l’iter dei futuri lavori sulla rete colabrodo in cemento amianto ereditata dagli anni ‘80. Con avvio della sostituzione di diversi chilometri di condotta tra la diga e Bosa previsti per marzo; mentre per quelli tra il potabilizzatore e Monte Crispu Abbanoa ha chiesto ad Egas, alle prese con l’iter di espropri ancora oggi da sanare, di poter operare da settembre.(al.fa.)

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