La Nuova Sardegna

Oristano

Arborea, l’ultima corsa di Andrea

di Simonetta Selloni

È morto all’ospedale Marino di Cagliari il 19enne che si era scontrato con la sua moto contro un’auto

14 dicembre 2018
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ARBOREA. È volata via, la vita di Andrea Sanna, ieri pomeriggio, dopo ore passate a lottare per rimettere insieme i fili spaiati mercoledì notte da uno scontro tremendo in Corso Roma, la strada principale di Arborea. Andrea aveva 19 anni, e ieri pomeriggio il suo fisico si è arreso alla gravità delle conseguenze dell’incidente. La sua moto finita contro un’utilitaria, un volo di parecchi metri e una caduta con esiti devastanti: il braccio sinistro e la gamba sinistra praticamente amputati. E poi i soccorsi tempestivi, certo, ma ostacolati dalla difficoltà di stabilizzarlo e quindi trasportarlo al San Martino di Oristano e da lì, nella notte, all’ospedale Marino a Cagliari. Andrea era cosciente, al Marino i medici sono riusciti a reimpiantare il braccio. La gamba no; ma si poteva pensare a un domani. Se solo non avesse perso tanto, troppo sangue per il quale non è bastata la gara tra i donatori mobilitati anche sui social; se solo non ci fossero state le complicazioni post-operatorie, se solo...

Alle cinque di ieri sera il cuore di Andrea si è fermato. Appesi al filo della speranza, fuori dalla Rianimazione del Marino, c’erano i il padre Enrico, che ad Arborea chiamano Chicco, un lavoro alla 3A e una passione per le moto, condivisa con Andrea e con l’altro figlio maggiore; la madre, Valeria Enna, infermiera, e poi tantissimi amici di questo ragazzo giovane e sfortunato, che studiava all’Othoca di Oristano e che a luglio avrebbe sostenuto l’esame di maturità.

Che la situazione fosse grave, lo si era capito subito. Lo scontro tra la moto che andava verso Oristano e una Polo condotta da una donna di Arborea, ha contorni ancora da chiarire. I carabinieri di Arborea sono stati avvisati da chi ha assistito: la moto finita per aria, il ragazzo caduto all’altezza della farmacia, molti metri più avanti. Poi l’arrivo del 118, i vigili del fuoco con le fotoelettriche, i rilievi per codificare una tragedia che ha spento le luci di un Natale improvvisamente remotissimo. E infatti, molte manifestazioni sono state già cancellate da Comune e Pro loco.

I genitori di Andrea sono arrivati subito. Il fiato paralizzato, il cuore a mille e la mente persa in strade che nessun genitore vorrebbe mai percorrere. Non ci sono parole che definiscano un padre e una madre che perdono un figlio: chi perde un genitore è orfano, chi perde un marito o moglie è vedovo. Chi perde un figlio non è più nulla. Punto.

Ci sono ora le incombenze giudiziarie. La signora al volante – sotto choc per l’accaduto – indagata per omicidio colposo, è un atto dovuto. Le carte diranno chi faceva cosa, in quel pezzo di strada dove si sono persi i sogni e la vita di Andrea, e il Natale di tutta la comunità. I funerali saranno celebrati domani.

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