La Nuova Sardegna

Oristano

La casa e la scuderia senza autorizzazioni, blitz della Forestale

di Enrico Carta
La casa e la scuderia senza autorizzazioni, blitz della Forestale

Secondo sequestro in pochi giorni per costruzioni abusive Doveva essere solo un ricovero attrezzi: sigilli a Pesaria

20 dicembre 2018
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ORISTANO. Un sequestro tira l’altro e la storia appare destinata a durare per molte settimane. Qualche giorno fa i sigilli erano stati apposti a una villetta nella zona di Is Pasturas, ieri gli agenti del Corpo forestale hanno fatto il secondo blitz a Pesaria a poche decine di metri dall’argine del fiume Tirso. Stavolta sotto inchiesta è finita Roberta Mereu oristanese di 35 anni, proprietaria del lotto di terreno in cui sarebbero stati costruiti abusivamente dei fabbricati. È esattamente quanto accaduto nei giorni scorsi con l’intervento di Is Pasturas.

Il sequestro preventivo riguarda una scuderia e un fabbricato abusivi, nati in violazione delle leggi di salvaguardia paesaggistica ed edilizia nell’ambito della fascia Costiera del Piano Paesaggistico Regionale. In più c’è da aggiungere che l’area su cui sono nate le costruzioni ritenute abusive si trova all’interno della fascia fluviale Zona HI3 del Piano di Assetto Idrogeologico, con indice di pericolosità idraulica elevata. Tutto era nato con la solita autorizzazione richiesta, nel 2006, al Comune per realizzare il più classico dei depositi attrezzi che pian piano si trasforma in casa, mentre senza concessione edilizia, col passare degli anni, era venuta su una scuderia in luogo di una tettoia aperta.

Nel 2014 era stato infatti presentato un ulteriore progetto di variante collegato al Piano Casa, che prevedeva l’ampliamento del deposito attrezzi, consentendo così la trasformazione di parte della tettoia in un ripostiglio e la costruzione di un ulteriore volume tecnico di pochi metri quadri. Relativamente a tale progetto non è stata rilasciata alcuna autorizzazione paesistica. Il provvedimento di sequestro firmato dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura, arriva dopo che si è verificato che le opere realizzate non corrispondono a quelle indicate. Nella costruzione risulta eliminata la parete divisoria tra il deposito attrezzi e la tettoia aperta che ha così consentito di realizzare un unico ambiente. Nel locale risultano inoltre recentemente rimosse due pareti vetrate non previste dal progetto, che trasformavano ampliandolo, il deposito attrezzi in un moderno soggiorno cucina, dotato di tutti i comfort per renderlo abitabile. Al posto del deposito attrezzi c’erano il forno a legna, il barbecue, un camino per il riscaldamento, un climatizzatore, l’angolo cottura e tavolata per ricevimenti. A rafforzare le accuse ci sono le foto aeree che chiariscono come tutto sia iniziato con la realizzazione di una struttura in muratura con ampio battuto in cemento e successivamente proceduto al rifacimento della struttura con pannelli di ferro zincato e legno e copertura con pannelli coibentati. Il tutto in violazione delle norme del Puc.

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