La Nuova Sardegna

Oristano

Pineta interdetta dopo l’incendio

di Michela Cuccu
Pineta interdetta dopo l’incendio

Difficile stabilire le cause del rogo. È il terzo in pochissimi giorni nella zona della bonifica

25 ottobre 2019
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ARBOREA. Si lavora ancora nella pineta colpita al cuore dal fuoco. Ci sono ettari da bonificare perché sotto la cenere, le fiamme potrebbero ripartire anche se la pioggia delle notte tra mercoledì e ieri è stata quanto mai benedetta. Il tempo per la conta dei danni è per il momento rimandato: adesso c’è l’urgenza di fare in modo che non accada altro nel polmone verde secolare, un tempo della Società Bonifiche Sarde, ma da anni di proprietà della Regione. «È la prima pineta litoranea realizzata nel corso della bonifica iniziata nel 1918 per proteggere le colture dal vento e dalla salsedine», rammenta la sindaca, Manuela Pintus che ieri mattina, ancora prima che sorgesse il sole, è ritornata sul luogo di quello che ad Arborea già è destinato ad essere ricordato come un grande scempio dove mai prima c’era stato un incendio.

Ancora ieri nessuno azzardava ipotesi sulle cause del rogo che poteva avere effetti molto più gravi se, il grande spiegamento di uomini e mezzi non fossero riusciti a fermare l’avanzata delle fiamme che, spinte dal vento, erano ormai arrivate ad appena 5 metri dalla recinzione del restort Horse Country, pieno di clienti, evacuati in 240 durante una nottata che faranno fatica a dimenticare e mercoledì sera tornati nelle loro camere. Anche la sindaca si tiene sul vago: «Tutto è possibile ma prima attendiamo che la Forestale e i vigili del fuoco concludano l’inchiesta per capire se sia stata una cosa accidentale o voluta». Anche la magistratura oristanese ha aperto inevitabilmente un’inchiesta. Sono tante le cose da chiarire e troppi i dubbi. Tutti ad Arborea raccontano di tre focolai partiti quasi contemporaneamente dai canneti piuttosto distanti tra loro e ancora di più all’albergo. Certo, c’era il vento che soffiava forte e le squadre della Forestale erano rimaste fino al tardo pomeriggio ad Arborea, impegnate a spegnere un altro incendio, non si sa se partito dalle fiamme di un abbruciamento sfuggito al controllo.

In questo inizio autunno senza piogge, gli incendi hanno continuato ad ardere come durante l’estate. Non è un caso che mercoledì pomeriggio, l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, abbia sottolineato come non si possa più ragionare in termini di lotta estiva anticendio e che per la prevenzione sè necessario operare tutto l’anno. Anche la settimana scorsa, ad Arborea, il fuoco aveva minacciato da vicino alcune abitazioni, quando, un consistente incendio era divampato all’interno del bosco di eucaliptus di Luri a ridosso delle palazzine comunali vicine alla strada provinciale, dove abitano alcune famiglie. Anche in questo caso ancora non è chiara l’origine del rogo.

Il giorno successivo, cioè venerdì scorso, è andato in cenere un fienile: autocombustione per via del gran caldo? Forse è così, ma anche se le cause sono da attribuire alla distrazione o all’imperizia, il susseguirsi di incendi nel territorio della bonifica desta comunque preoccupazione. Ieri intanto, la sindaca ha emesso un’ordinanza di interdizione al pubblico della parte della pineta distrutta dalle fiamme dove per un po’ di tempo potrebbe essere troppo pericoloso addentrarsi perché alcuni grandi alberi, uccisi dal fuoco, potrebbero crollare. «Mi consola il fatto che oltre alla straordinaria professionalità delle forze impiegate nello spegnimento dell’incendio, ancora una volta la comunità si è mostrata coesa: con uno sforzo importante ha fatto in modo che i soccorsi fossero rapidissimi ed efficienti e di questo, devo ringraziare tutti», è la conclusione di Manuela Pintus.

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