La Nuova Sardegna

Oristano

Tre nuove sale parto al San Martino

di Caterina Angotzi
Tre nuove sale parto al San Martino

Cinque nati nel giorno dell’inaugurazione. Pronta anche la sala operatoria

25 ottobre 2019
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ORISTANO. Nuovo passo in avanti per l’ospedale San Martino che ha tre nuove sale parto e la sala operatoria che si trovava tre piani sotto. La struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia del quarto piano, per quattro anni ha dovuto infatti fare i conti con la dislocazione della sala operatoria dal reparto, creando notevoli disagi sia per la sicurezza, ma anche per le ostetriche, costrette a stare in uno spazio ristretto e non avere rapporti con i medici e le pazienti ricoverate. «Sono soddisfatto di questa soluzione – ha detto il primario in servizio al San Martino dal primo agosto, Angelo Multinu –. L’Assl in due mesi è riuscito a inaugurare le sale parto chiuse da quattro anni».

Le tre sale per il travaglio e per il parto, con il taglio del nastro affidato all’arcivescovo Roberto Carboni, esordiscono sotto il miglior auspicio ossia la nascita in mattinata di cinque bambini. «Un evento eccezionale – ha sottolineato Multinu – che va ben oltre la media di Oristano», che comunque offre numeri importanti: 680 sono i bambini nati nel 2018. E il San Martino può vantare anche un altro primato, quello di ospedale con il minor numero di parti cesarei in Italia.

Soddisfazione per il nuovo assetto tecnico e operativo del reparto di Ginecologia, anche da parte della caposala, Rosanna Macis che ha detto: «Abbiamo lavorato per diversi anni in situazioni disagiate. Il personale medico ha sofferto situazioni logistiche difficili, ma con grandi sacrifici siamo comunque riusciti a garantire servizi efficaci». Alle tre sale, una delle quali aveva una vasca per il parto in acqua, mai utilizzata, e quindi smantellata, si aggiunge dunque la nuova sala operatoria che entrerà presto in funzione.

«La novità è proprio questa – ha ribadito il primario di Ostetricia e Ginecologia –. La sicurezza, come prevede la legge che stabilisce che la sala operatoria debba essere attigua alle sale parto, ora è massima. Ancora qualche lavoro all’impianto di climatizzazione e entro ottobre sarà operativa».

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