La Nuova Sardegna

Oristano

Alt all’erosione costiera

di Piero Marongiu
Alt all’erosione costiera

Cabras pronta a finanziare due interventi per evitare ulteriori crolli di falesie

26 ottobre 2019
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CABRAS. Le coste dell’oristanese si sgretolano e arretrano con una frequenza sempre più preoccupante. Da Cabras a Bosa, passando per la marina di San Vero Milis e Cuglieri, i tratti di falesia che collassano e finiscono in mare sono in aumento. I pezzi di scogliera attraversata da tagli lunghi e profondi che la percorrono parallelamente al mare, sono segno evidente dell’arretramento della linea di costa che pare essere inarrestabile. L’ultimo crollo, avvenuto oltre un anno fa, ha interessato alcune decine di metri della falesia che si trova davanti a una spiaggia di San Giovanni di Sinis. Quando la roccia si è staccata dalla parete, per fortuna, non c’erano bagnanti e non si è fatto male nessuno. Ma il rischio è sempre in agguato, e non può essere sottovalutato. In quel punto vige un’ordinanza che vieta il transito e la sosta delle auto nella zona soprastante l’area interessata al crollo e l’assoluto divieto di accesso alla spiaggia. Lentamente ma inesorabilmente il mare, con la sua azione erosiva, avanza e costringe la costa a indietreggiare di svariati metri. Ieri, nell’ambito del progetto Europeo Maregot (l’acronimo sta per gestione dei rischi derivanti dall’erosione costiera transfrontaliera) si è tenuto un convegno, organizzato dall’assessorato regionale all’ambiente in collaborazione con il comune di Cabras, per fare il punto della situazione e proporre possibili soluzioni finalizzate a contenere il fenomeno. «Si tratta di un progetto che prevede lo studio dell’erosione costiera e la corretta gestione delle spiagge», ha spiegato il sindaco Andrea Abis.

«Nel periodo estivo il le nostre spiagge sono frequentate da un significativo numero di persone. Sentiamo – ha continuato il primo cittadino – il dovere di prevenire eventuali rischi, sempre presenti. E in questa linea si pongono due progetti, in corso di approvazione. Il primo è volto al recupero strutturale della strada che conduce verso l’aerea archeologica di Tharros: oltre alla messa in sicurezza si procederà alla valorizzazione della strada romana; l’altro progetto invece riguarda il costone roccioso prospiciente lo spiaggione di San Giovanni, dove bisogna realizzare interventi per evitare situazioni di pericolo per le persone».

A disposizione ci sono circa 600 mila euro, che saranno impiegati per la realizzazione dei lavori, previsti per il prossimo anno. Sui tempi di inizio e fine dell’intervento, Abis non si sbilancia.

«Faremo il possibile perché tutto l’iter si concluda in tempi brevi», sottolinea il primo cittadino. Ma a frapporsi tra la volontà degli amministratori e la realtà c’è la burocrazia. «Quell’area è sottoposta a un gran numero di vincoli, pertanto – conclude Abis – è necessario prima acquisire tutti i pareri e ottenere le autorizzazioni previste dalla normativa». Le azioni previste da Maregot per la Sardegna riguardano coste alte e spiagge sabbiose (habitat in cui sono presenti praterie di Posidonia Oceanica e sistemi dunali) e i fenomeni legati all’azione erosiva delle coste e alle inondazioni da eventi marini intensi e di pericolosità idrogeologica.

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