La Nuova Sardegna

Oristano

Talasai, il nuraghe imprigionato dai rovi

di Maria Antonietta Cossu
Talasai, il nuraghe imprigionato dai rovi

I soci del Cai di Nuoro hanno chiesto un intervento di pulizia radicale a Forestas. Il sito escluso dai luoghi proposti in autunno dal Club Alpino

01 novembre 2019
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SEDILO. Bello, ma soprattutto irraggiungibile. Così si presenta il nuraghe Talasai ai visitatori che si avventurano lungo il sentiero di collegamento al monumento preistorico che domina la vallata dell'Omodeo dal versante di Sedilo.

Il presidio nuragico risulta inaccessibile a causa della fitta vegetazione.

Un intrico di rovi e sterpaglie ostruisce l'ultimo tratto dello stretto cammino che dal pianoro adiacente alla strada provinciale 90 permette di raggiungere la costruzione ultramillenaria.

La deludente scoperta è stata fatta da alcuni soci del Club Alpini italiani di Nuoro che una manciata di giorni fa sono andati in avanscoperta per tracciare l'itinerario di un'escursione prevista tra qualche settimana.

Gli esploratori hanno percorso un lungo tratto della mulattiera ma a un certo punto sono incappati in una barriera naturale. Impossibile procedere se non facendosi strada a fatica attraverso la fitta macchia mediterranea che impediva il passaggio. Alla fine la comitiva è riuscita nell'impresa ma per chi non è avvezzo a percorrere vie impraticabili l'alternativa è di tornare indietro.

E per questo motivo Talasai rimarrà fuori dall' itinerario approntato dal Cai di Nuoro per un centinaio di visitatori. Un'occasione persa per Sedilo.

«Il sentiero, tracciato, visibile tra due muretti a secco, è reso impraticabile dai rovi e da materiale di riporto vario», riferisce il presidente della sezione barbaricina, Matteo Marteddu, il quale lamenta anche la presenza di un pannello informativo inservibile.

«Oggi quel cartello è un ingombrante e inquinante pezzo di lamiera dismessa. Ciò significa che nonostante le indicazioni e la segnaletica verticale gli oltre cento escursionisti Cai non potranno accedere e raggiungere il sito dal grande valore archeologico, ambientale e storico».

Solo un tempestivo intervento di disboscamento del tratto invaso dalla vegetazione consentirebbe di inserire Talasai nella mappa in cui rientrano invece il villaggio di Iloi, le domus de janas di Sas preccas, la necropoli di Ispiluncas e il villaggio di Serra Linta.

Lo spera il presidente Marteddu, che invoca la manutenzione. «Mi auguro – conclude il presidente – che magari l’agenzia Forestas liberi il sentiero dai rovi per consentire l’accesso a uno dei punti culturalmente più rilevanti del Guilcer».

Anche perchè il costo dell’intervento di disboscamento non sarebbe certo stratosferico.
 

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