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Nei boschi del Montiferru alla scoperta dei vecchi sentieri dei banditi

di Piero Marongiu
Nei boschi del Montiferru alla scoperta dei vecchi sentieri dei banditi

SCANO MONTIFERRO. Ci sono luoghi che più di altri riescono a farci stare bene e i boschi del Montiferru sono sicuramente tra quelli. Camminare tra i sentieri tracciati dai nostri avi, dove si...

03 novembre 2019
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SCANO MONTIFERRO. Ci sono luoghi che più di altri riescono a farci stare bene e i boschi del Montiferru sono sicuramente tra quelli. Camminare tra i sentieri tracciati dai nostri avi, dove si recavano per assolvere alle loro occupazioni, se si percorrono in compagnia di una buona guida locale, contribuisce a conoscere storie di uomini e donne che nel passato dalla montagna traevano sostentamento. Era proprio tra quei camminamenti, per lunghi tratti immersi nel sottobosco, che si incrociavano molti e, qualche volta, si compivano i destini di molti.

E il Montiferru, migliaia di ettari di bosco di lecci, sughere, agrifogli e altre essenze, è stato testimone di storie che coinvolgevano, oltre agli scanesi, anche i cuglieritani, i lussurgesi, i seneghesi, che in quei boschi hanno consumato le loro esistenze. Ma il bosco, con i suoi numerosi anfratti e sentieri, offriva rifugio sicuro anche a qualche bandito. E proprio le storie di quegli uomini hanno ispirato i nuovi percorsi tematici, denominati “I sentieri dei banditi 2.0”, realizzati dall’associazione turistica culturale Barbarighinu.

L’occasione di svolgere escursioni guidate a contatto con un ambiente ancora incontaminato, nel quale la natura si mostra in tutta la sua selvaggia bellezza è da non perdere. «Siamo convinti che ogni angolo delle nostra terra abbia una storia da raccontare – dicono gli organizzatori dell’iniziativa –. Le pietre, i massi della cima, gli alberi del bosco, custodiscono gelosamente gli echi leggendari del passato. Basta solo saperli ascoltare». Ogni escursione – la prima è in programma sabato prossimo, le altre sono previste il 16 e il 23 novembre – prevede diverse soste, durante le quali un narratore racconterà le vicende dei fuorilegge che in quei luoghi hanno vissuto. I racconti sono tratti dagli archivi e da tesi di laurea, e narrano fatti realmente accaduti, come quello che, nel gennaio del 1803, vede protagonista l’incaricato della riscossione dei tributi per conto del feudatario. La popolazione scanese, stanca dei continui soprusi feudali, gli oppone un netto rifiuto. Il fatto determina la reazione del delegato di giustizia, che ordina la carcerazione dei ribelli, tra i quali c’era anche un certo Pietro Pes. Il provvedimento non sortisce alcun altro effetto se non la fuga e la conseguente latitanza del Pes.

Questa e molte altre storie accompagneranno le escursioni: storie di persone che spesso si sono date alla macchia per essersi difese dalle ingiustizie di cui erano vittime. Gli organizzatori consigliano di indossare un abbigliamento adeguato e scarpe da trekking. L’escursione, di media difficoltà, dura circa sei ore e tocca i luoghi più suggestivi del versante scanese del Montiferru, e si conclude Sa rocca ’e s’òmine, una roccia antropomorfa che dà il nome alla località. Il numero per le prenotazioni è il 347-8066013.

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