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Il report

È sarda la città col Pil pro capite più alto del Sud Italia – Tutti i dati

È sarda la città col Pil pro capite più alto del Sud Italia – Tutti i dati

I dati della Cgia a partire dal 2019. La Regione che ha avuto la crescita più alta è stata la Sicilia

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Roma Rispetto all'anno pre-Covid (2019), la Sicilia è la regione italiana che fino a oggi è cresciuta più di tutte le altre. Tra i vari lockdown che si sono susseguiti nel 2020-2021, i contraccolpi negativi provocati dalla pandemia, l'impennata dell'inflazione, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia, sono stati sei anni difficilissimi che, però, il nostro Paese ha superato meglio di quasi tutti i nostri principali competitor commerciali. Se tra il 2019 e il 2025 il nostro Pil reale è aumentato del 6,4%, in Francia è salito del 5 e in Germania dello 0,2. Solo la Spagna può contare su una variazione positiva superiore alla nostra che ha raggiunto il 10%. La media dei paesi dell'Area dell'Euro si è attestata al +6,2%. A segnalarlo è l'Ufficio studi della Cgia

Tornando ai dati di casa nostra, la Sicilia ha visto aumentare nel periodo 2019-2025 il proprio Pil reale del 10,9 %. Nessun'altra regione italiana ha fatto meglio. Sebbene nell'ultimo biennio sia in corso un rallentamento di una buona parte degli indicatori economici siciliani, l'ottimo risultato comunque ottenuto in questo sessennio è ascrivibile, in particolare, all'andamento delle costruzioni, del turismo e dell'industria. Settori che hanno potuto beneficiare degli effetti ''innescati'' dal Superbonus, dalla Zes Unica e dal Pnrr. Subito dopo la Sicilia, scorgiamo la Lombardia con il +9%, la Puglia con il +8,9, l'Abruzzo con il +8,1 e la Campania con il +7,7. Tra le quattro ripartizioni geografiche presenti in Italia, il Mezzogiorno indossa la 'maglia rosa', grazie a una crescita dell'8,1 per cento. Seguono il Nordovest con il +7,2, il Nordest con il +5 e, infine, il Centro con il +3,8.
Se l'attenzione viene riposta sull'andamento della crescita economica a livello provinciale, Siracusa presenta la variazione positiva più importante: tra il 2019 e il 2025 il Pil reale aumenta del 44,7%. Seguono Caltanissetta (+13,5), Milano (+12,9), Taranto (+12,6) e Teramo (+12,1). Delle 107 province d'Italia monitorate, otto non hanno ancora recuperato la caduta provocata dalla pandemia e dagli effetti negativi che essa ha causato. Le situazioni più critiche le scorgiamo a Genova (-2,2), Frosinone (-2,6) e Firenze (-2,9).
Sebbene siano dati previsionali (Prometeia) e le distanze tra le 107 province siano risicatissime, quest'anno Firenze è destinata a registrare la crescita del Pil più elevata d'Italia (+1 per cento). Seguono Venezia (+0,9), Siracusa, Modena, Brescia, Varese, Parma e Bergamo (tutte con il +0,8). Nessuna area provinciale dovrebbe presentare una cresciuta negativa, anche se a Gorizia, Siena e Imperia la variazione percentuale del Pil rispetto al 2024 dovrebbe essere pari allo zero.
Se dall'analisi del trend di crescita 2019-2025 e 2024-2025 le aree del Mezzogiorno hanno registrato le crescite più importanti, dall'analisi della ricchezza pro capite relativa al 2025 le distanze rimangono ancora molto significative. Se a Nordovest il Pil per abitante è pari a 46.817 euro, nel Mezzogiorno si attesta a 25.637.
A livello provinciale l'area più ricca d'Italia è la Città Metropolitana di Milano che conta un Pil per abitante pari a 75.127 euro. Un importo che è quasi tre volte superiore a quello di Napoli (25.823 euro). Dopo il capoluogo regionale lombardo scorgiamo Bolzano (62.717 euro), Bologna (51.422 euro), Roma (50.560 euro) e Aosta (49.387 euro). In questa graduatoria la prima realtà territoriale del Mezzogiorno è Cagliari (36.869 euro) che si colloca al 41° posto. Le realtà più povere, invece, sono occupate dalle province di Sud Sardegna (20.972 euro), Barletta-Andria-Trani (20.865 euro) e Cosenza (20.636 euro).

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