Sa Pippia, un simbolo nascosto
All’Hospitalis presentato il libro sulla Sartiglia dell’antropologa Erika Meles
05 novembre 2019
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ORISTANO. «La Sartiglia ha due simboli che la caratterizzano: la maschera di su Componidori e Sa pippia de maju», è stato detto durante la presentazione del libro di Erika Meles “Sa Pippia de Maju. Etnografia di un simbolo della Sartiglia di Oristano”, edito dalla Fondazione Oristano. A seguire l’evento, svoltosi nell’auditorium dell’Ospitalis Sancti Antoni, c’erano molti esponenti dell’ambiente dei sartiglianti: membri dei due gremi, cavalieri, ex Componidoris, Massajas e rappresentanti del Comune con l’assessore alla cultura e vice sindaco Massimiliano Sanna. Il libro di Erika Meles ha arricchito con un elemento nuovo la tradizione legata alla Sartiglia. «Un contributo ancora più importante – ha detto Maurizio Casu, responsabile del centro documentazione e studio sulla Sartiglia – perché analizza un aspetto del quale si sapeva pochissimo, date le scarse informazioni in nostro possesso». A condurre la serata è stato l’antropologo e direttore del centro servizi culturali Marcello Marras. «Il lavoro dell’antropologo – ha sottolineato Marras – si svolge prevalentemente sul campo. Esattamente quello che ha fatto, molto bene, l’autrice. E il suo lavoro, di valenza internazionale, rappresenta un importante fonte di informazioni a cui potranno attingere, in futuro, altri studiosi». Il volume è impreziosito dalle fotografie di Francesca Marchi, mentre la foto di copertina è di Stefano Flore. (pi.maro)