La Nuova Sardegna

Oristano

Palazzetto impraticabile nella “città dello sport”

di Stefano Sulis
Palazzetto impraticabile nella “città dello sport”

Roberto Martani (Azzurra Basket) accusa la giunta e si dimette dal sodalizio «I soldi ci sono ed erano programmati i lavori, ma non si è fatto nulla»

06 novembre 2019
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ORISTANO. La Città europea dello sport fa acqua. È bastato qualche giorno di pioggia per condannare al nomadismo l’Azzurra Basket, costretta a convivere con un palazzetto ai limiti dell’impraticabilità mentre, a pochi metri, le porte della nuova casa del basket oristanese restano sbarrate anche in caso di necessità. «Ho chiesto più volte l’intervento dell’amministrazione, ma senza risultati – dice il presidente, Roberto Martani –. Giovedì scorso siamo stati costretti ad allenarci a Terralba, perciò ho chiesto che il Comune ci mettesse a disposizione il nuovo palazzetto nel caso in cui non capisco perché le società oristanesi, nel caso in cui si presentino emergenze, non possano utilizzarlo. Dovrebbe essere un palazzetto per gli oristanesi mentre adesso, nonostante la necessità, è chiuso. Per regolamento, in caso di inagibilità del palazzetto, la società che ospita la gara deve garantire che la partita si possa svolgere in un’altra palestra all’interno del Comune. Diversamente arriva la sconfitta a tavolino e, oltre alle multe, devo rimborsare le spese alla squadra avversaria. È un danno economico e sportivo. Quotidianamente sono costretto a verificare l'agibilità del campo per non far saltare partite e allenamenti». È un problema tutt'altro che recente che però si è acuito negli ultimi tempi. «Da quasi due anni sollecito l’amministrazione, purtroppo non è più possibile porvi rimedio – prosegue Roberto Martani –. L’unica soluzione è quella di chiudere il palazzetto e dare il via ai lavori, peraltro già appaltati. È una questione di volontà politica perché nei bilanci degli ultimi anni i fondi erano presenti ed erano in programma i lavori per il rifacimento del tetto, con lo smaltimento dell’eternit, e del rifacimento fondo del campo. La pavimentazione non viene cambiata da vent’anno anni, continua a staccarsi: è vergognoso. Qualsiasi cosa succeda ne sono responsabile economicamente, civilmente e penalmente. E a pochi metri, c’è un palazzetto nuovo che rimane chiuso».

Martani si è arreso. «Durante l’amministrazione Tendas, quando vennero programmati i lavori, chiesi che venisse concessa la precedenza al campo Tharros e alla palestra di Torangius. L’ho fatto per evitare di essere accusato di conflitto di interessi, ma ormai la situazione mi si è ritorta contro. Ho preferito non sollevare un polverone. Neanche il gruppo del partito a cui appartengo, il Partito Democratico, ha mai fatto nulla in tal senso. Il caso è stato sollevato dai consiglieri che sono in maggioranza e hanno presentato un’interrogazione. A questo punto dico basta: ho convocato il direttivo per rassegnare le dimissioni. Mi sono impegnato davanti ai nostri tesserati per riportare il basket oristanese quantomeno alla C nazionale, ma non possiamo farlo nel campetto all’aperto. Le associazioni fanno fare sport ai ragazzi, un compito che spetterebbe al Comune, il quale dovrebbe quantomeno aiutarle. Gli sponsor ci danno una mano, ma giustamente vogliono vedere risultati e la gente non va in una palestra all’interno della quale piove».

Una fotografia che stride con il sigillo di Città europea dello sport 2019. «Questa amministrazione nulla sta facendo per lo sport. Gli eventi sono frutto dell’iniziativa delle diverse associazioni sportive. Quando un’amministrazione stanzia 20mila euro all’anno per le associazioni dimostra che verso lo sport non ha interesse».

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