La Nuova Sardegna

Oristano

Borgo della longevità col futuro nel turismo

di Maria Antonietta Cossu
Borgo della longevità col futuro nel turismo

Sorradile avrà 62 posti letto grazie all’utilizzo di un finanziamento regionale Saranno recuperati e trasformati immobili pubblici e privati per creare ospitalità

07 novembre 2019
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SORRADILE. Con lo sblocco dei fondi ottenuti un anno fa in virtù della partecipazione al bando sulla rigenerazione dei tessuti urbani, il Comune può contare su un nuovo mattone per costruire il Borgo della longevità. L’assessorato regionale agli Enti locali ha accreditato alla municipalità di Sorradile un milione e 315mila euro destinati al progetto di recupero di immobili pubblici e privati con i quali sarà completata la rete dell’ospitalità diffusa che l’amministrazione ha già in parte messo in piedi con la ristrutturazione di due edifici. Il complesso abitativo che si sta materializzando nel centro storico dovrà rappresentare, nei piani del gruppo di governo locale, il punto d’approdo di quei visitatori e viaggiatori che vanno alla ricerca di un’offerta alternativa rispetto a quella legata al turismo di massa. Di quanti, cioè, desiderano immergersi totalmente nell’atmosfera della realtà che li ospita, conoscerne la cultura e le tradizioni e assimilarne abitudini e stili di vita.

Il target è legato soprattutto alla terza età, ma più in generale alle persone che preferiscono il turismo esperienziale e che amano lasciarsi cullare dai ritmi meno frenetici tipici delle aree rurali, farsi catturare dai profumi e dai sapori di una gastronomia legata alle produzioni del territorio e ammaliare dai paesaggi bucolici che si aprono a due passi da casa.

Tutte prerogative del Borgo della longevità, un nome che rispecchia la storia di questo paese, balzato agli onori della cronaca per essere il quinto comune in Sardegna con il più alto coefficiente espresso dal rapporto tra gli abitanti e il numero di centenari vissuti dal 1861 a oggi. Ora che la burocrazia ha restituito il tassello mancante potrà partire la progettazione dell’ultimo blocco residenziale, che si tradurrà nel restauro del palazzo giudicale del 1735, nella riqualificazione dei 300 metri quadrati di giardino e delle terrazze. Come impone la dottrina ambientalista sposata dall’amministrazione locale, saranno utilizzati solo materiali e tecniche di costruzione compatibili con l'ambiente. «Chiederò l’istituzione di una commissione ad hoc perché tutto, dagli impianti tecnologici agli arredi, sia ecosostenibile. E quando anche questo intervento sarà ultimato avremo 62 posti letto», ha detto il sindaco Pietro Arca. Ventitré di questi sono già disponibili all'interno della Comunità ospitale e della Casa dell’ospite, inoltre concorreranno anche i privati. I cittadini che avranno accesso al mezzo milione di contributi regionali messi a disposizione dal Comune ristruttureranno cinque immobili di proprietà e li adibiranno a finalità ricettive per almeno un decennio. La longevità passa anche attraverso il turismo.

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