La Nuova Sardegna

Oristano

I medici non si trovano, chiude il pronto soccorso

di Maria Antonietta Cossu
I medici non si trovano, chiude il pronto soccorso

Ghilarza, il punto di primo intervento del Delogu non è attivo da ieri mattina Si cerca il personale per la riapertura. Anche Medicina a rischio e sarebbe la fine

08 novembre 2019
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GHILARZA. Alla fine, ciò che non sarebbe dovuto accadere è successo: il punto di primo intervento dell’ospedale Delogu è stato chiuso. L’attività del presidio è stata sospesa fino a data da stabilirsi. Dopo aver sventato il rischio di una temporanea serrata in occasione del ponte di Ognissanti, la politica ha fallito il secondo tentativo portato avanti per scongiurare l’eventualità di una nuova battuta d’arresto. Il recente confronto, aperto a Cagliari per studiare sia soluzioni con effetto immediato che nel lungo periodo, non è bastato per evitare l’interruzione delle prestazioni sanitarie. Dalla Regione si sono affrettati a dire che lo stop sarà solo temporaneo e che il provvedimento è stato dettato dalla necessità di riorganizzare il servizio con l’ausilio delle guardie mediche. Soluzione che non può prescindere da un accordo con i sindacati che tutelano la categoria. La trattativa è in corso e stando ai rappresentanti della Regione impegnati nella missione, gli sviluppi sarebbero imminenti.

Il condizionale è d’obbligo in una vicenda dall’andamento altalenante dovuto alla cronica carenza di personale medico e alle difficoltà di operare le sostituzioni. «La commissione Sanità e l’assessorato stanno lavorando perché la chiusura del primo intervento dell’ospedale di Ghilarza duri il meno possibile – ha detto Domenico Gallus, consigliere regionale a capo dell’organo consultivo –. È in fase di conclusione la trattativa avviata dall’assessorato con le organizzazioni sindacali dei medici di continuità assistenziale affinché il blocco del servizio non si prolunghi».

Superare la grave carenza di personale in tempi brevi non si annuncia impresa facile; la stessa Assl di Oristano ha definito il problema «attualmente insuperabile», ma ha aggiunto di lavorare, insieme alle istituzioni «Perché l’attività di primo soccorso venga ripristinata in tempi brevi». Intanto il consiglio ai pazienti è di rivolgersi ai più vicini presidi di pronto soccorso di Oristano e Nuoro, al servizio 118 o a quello di continuità assistenziale, secondo le condizioni di gravità e urgenza.

Nell’incontro che martedì aveva riunito il titolare della sanità sarda, Mario Nieddu, il presidente della sesta commissione regionale, Domenico Gallus, il commissario straordinario dell’Ats Giorgio Steri e il responsabile dei presidi ospedalieri della Sardegna, Sergio Pili, erano state individuate misure tampone per ovviare all’emergenza e studiati i provvedimenti a più lungo termine per risolvere definitivamente il problema degli organici sottodimensionati dell’ospedale. Gli interventi riguardano anche il reparto di Medicina, di nuovo a un passo dal tracollo a causa del numero insufficiente di specialisti. Per salvaguardare l’attività assistenziale tra le corsie del Delogu è stato disposto un sistema di rotazione fra i medici dirigenti in servizio nelle Assl contigue a quella oristanese. Tutto questo in attesa che venga espletata una selezione pubblica mediante la quale assumere almeno tre o quattro dottori. «All’attività di Medicina è stata data la priorità a tutela dei pazienti già ricoverati e in questo modo è stata scongiurata la chiusura», ha specificato Domenico Gallus confessando di aver scampato un pericolo più grave «L’interruzione dell’attività sanitaria del reparto, che era imminente, avrebbe portato di fatto alla chiusura dell'ospedale stesso».

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