La Nuova Sardegna

Oristano

Sartiglia, squalificati tre cavalieri

Enrico Carta
Sartiglia, squalificati tre cavalieri

La commissione di disciplina blocca la pariglia Pinna, Frau, Pau per aver montato un cavallo non idoneo

09 novembre 2019
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ORISTANO. Sartiglia vietata per tre. La commissione di disciplina ha emesso il verdetto e squalificato per due anni il cavalieri Peppino Pinna, per uno i suoi compagni di pariglia Peppe Frau e Roberto Pau. Durante la scorsa edizione della giostra, il terzetto aveva utilizzato un cavallo che era stato dichiarato non idoneo a correre per problemi fisici. Il provvedimento arriva nel bel mezzo della bufera legata ai dissidi tra la Fondazione e la nuova associazione che raggruppa i cavalieri, ma è solo una coincidenza. Che il verdetto fosse imminente lo si sapeva da alcune settimane e proprio ieri è stato notificato ai cavalieri attraverso la comunicazione ufficiale del presidente della Fondazione Oristano, che ha preso atto della decisione della commissione di disciplina che fa capo alla stessa Fondazione ed è composta dagli avvocati Marcello Sequi, Antonio Loy e Giovanni Mocci.

Esaminati gli atti, i tre legali hanno stabilito che a Peppino Pinna sia comminata una squalifica di due anni, mentre per i suoi compagni di pariglia Peppe Frau e Roberto Pau, che avevano avuto un ruolo secondario nella vicenda incriminata, è stato deciso un anno di stop. Il prossimo carnevale, quindi, nessuno dei tre sarà in sella. Durante la scorsa Sartiglia ci erano invece saliti in entrambe le giornate della giostra, ma il martedì, pensando forse di riuscire a ingannare gli occhi della commissione veterinaria, Peppino Pinna aveva montato la sua cavalla nonostante questa fosse stata dichiarata non idonea a partecipare per un problema fisico che si era procurata nella giostra di due giorni prima. Le regole sul benessere animale sono stringenti e impongono costanti controlli sui cavalli. A effettuarli è una commissione di specialisti che è chiamata a dare o meno l’idoneità ai cavalli. In caso di diniego, il cavaliere è obbligato a lasciare fermo l’animale e ha comunque l’opportunità di montarne un altro. Peppino Pinna, spiegando che si fidava solo del suo e che voleva evitare rischi a se stesso e ai suoi compagni, aveva contravvenuto a questa prescrizione. Aveva anche spiegato che i suoi compagni non avevano avuto alcun ruolo nella sua decisione, ma il fatto di aver partecipato con lui alla Sartiglia ha significato la squalifica anche per loro. Lo prevede il regolamento e su di esso si è basata la commissione giudicante. Sulla stessa vicenda è in corso anche un procedimento penale che però non è arrivato ancora a conclusione. La decisione presa dalla commissione di disciplina è comunque autonoma rispetto a quella degli organi giudiziari. È una sorta di insindacabile regolamento interno al quale tutti i cavalieri devono sottostare. L’alternativa è la squalifica.

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