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A bolu, un docufilm sulla magia del canto a tenore

A bolu, un docufilm sulla magia del canto a tenore

ORISTANO. Patrimonio dell'Umanità. È il canto a tenore raccontato attraverso le voci dei cantori dell'entroterra, protagonisti del docu-film “A bolu” presentato al Centro Servizi Culturali di...

10 novembre 2019
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ORISTANO. Patrimonio dell'Umanità. È il canto a tenore raccontato attraverso le voci dei cantori dell'entroterra, protagonisti del docu-film “A bolu” presentato al Centro Servizi Culturali di Oristano. A bolu, letteralmente “in volo, veloce” ideato e diretto da Davide Melis e prodotto dalla società Kare, di Cagliari, è stato scritto con l'etnomusicologo ed esperto di canto a tenore, Sebastiano Pilosu, anche cantore dei Tenores di Torpè e presidente dell’Associazione “A tenore”. A bolu è un prodotto di nicchia che tratta un tema tipicamente identitario sardo, attraverso le riprese dirette del canto gutturale a quattro voci (bassu, contra, boghe e mesa boghe) di giovani e anziani che in piedi e a cerchio cantano a tenore. Un tempo si cantava nei bar, nelle feste di piazza, agli spuntini, ovunque ci si ritrovava si improvvisava a tenore. Una espressione poetico-musicale che si fonda sull’improvvisazione dunque e che fonda la sua unicità nella lingua sarda. «È un lavoro del quale si sentiva la mancanza – ha detto il regista Davide Melis – e le riprese fatte erano talmente ricche di spunti che e' stato quasi doloroso tagliarle per il montaggio». Un’ora e quaranta minuti di viaggio sopra I paesaggi sardi (le riprese sono state effettuate a bordo di un elicottero) per localizzare i luoghi di vita quotidiana, lavoro, hobby dei cantori accomunati dalla passione e cultura del canto a tenore. A bolu è un lavoro di testimonianza, valorizzazione e mantenimento di una tradizione sarda che non vuole morire e tenta tutte le forme di sopravvivenza. Un progetto reso possibile grazie al fondo Identity Lab dell’assessorato alla Cultura della Regione che ha contribuito all'ottanta per cento dei costi di produzione. «Per quanto fosse impossibile rappresentare in maniera esaustiva questo argomento – ha spiegato il regista – abbiamo voluto rappresentare il canto a tenore nelle sue più significative varianti, e ci auguriamo che la visione del film possa essere lo spunto per frequentare queste comunità della Sardegna che si ritrovano cantando a tenore». Il film è sottotitolato in italiano per renderlo fruibile ad un vasto pubblico. Al film hanno lavorato solo professionisti sardi e tra questi l'oristanese Maurizio Abis (societa' di produzioni video Bibigula) in qualita' di secondo operatore delle riprese.

Caterina Angotzi

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