La Nuova Sardegna

Oristano

«Sarà un derby a viso aperto»

di Stefano Sulis
«Sarà un derby a viso aperto»

Nulchis e Sau si confessano a poche ore dal match che vedrà contrapposte Tharros e San Marco

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ORISTANO. «Il contesto non è più quello di qualche decennio fa. È cambiato il calcio in generale, non solo la categoria. A quei tempi il calcio dilettantistico era molto più seguito e ricordo la rivalità tra Tharros e San Marco, avendola vissuta da ragazzino. Non si limitava alla settimana della partita ma si sentiva durante tutta la stagione». Maurizio Nulchis, tecnico della Tharros, si lascia cullare dai ricordi mentre la memoria torna indietro di tre decenni. A quei tempi Tharros e San Marco occupavano un posto di primo piano nel palcoscenico calcistico regionale, questo pomeriggio (alle 15) si sfideranno per consolidare la propria posizione nel girone B del campionato di prima categoria.

«Dopo tanti anni fa piacere rivedere le due squadre protagoniste, nonostante la categoria minore. Per quanto ci riguarda è tornato l'entusiasmo che mancava ormai da diversi anni, stiamo gettando le basi per costruire un futuro importante e la gente lo nota, il pubblico ci segue e ci sta dando una mano».

La Tharros, da inizio stagione, è etichettata come la squadra da battere: come procede la costruzione del progetto tecnico? «Sono soddisfatto, ci sono i presupposti per un’annata importante. Lo spogliatoio è unito e rema nella stessa direzione. I campionati non si vincono solo con i nomi ma è fondamentale costruire una certa chimica nel gruppo. Poi non è mai semplice vincere perché, oltre al tasso tecnico dei giocatori, devono verificarsi altre componenti che subentrano a stagione in corso. Inoltre ci sono altre squadre costruite per primeggiare, come Samassi e Fermassenti, squadre con giocatori di categoria superiore. La strada sarà lunga».

La formazione oristanese è reduce dalla prima sconfitta stagionale, maturata sette giorni fa a Villamar: lecito attendersi una voglia di riscatto. «È importante capire dove abbiamo sbagliato e ripartire. È inutile cercare alibi. Partite di quel genere ne incontreremo diverse perché tante squadre, contro di noi, giocheranno con una dose maggiore di motivazioni. Troveremo tanti avversari che imposteranno la partita sui binari dell'agonismo e dell'intensità». Il mister si aspetta uno spartito simile in vista della sfida contro la San Marco. «Mi aspetto una gara giocata a viso aperto. Conoscendo la mentalità propositiva del loro allenatore mi aspetto una partita decisa dagli episodi o dalle giocate dei singoli». Un pronostico condiviso da Roberto Sau, tecnico della San Marco. «Non è mia abitudine pensare al catenaccio o a ostruzionismi vari. Giochiamo a viso aperto, consapevoli che con questa mentalità contro una squadra come la Tharros puoi rischiare anche la brutta figura. Ma è la nostra filosofia: giocarcela sempre e in ogni campo. Loro magari hanno un pochino più qualità rispetto a noi, giocatori abituati a un certo genere di partite. Noi arriviamo da un campionato di seconda categoria, normale che in settimana si respirasse un pò di tensione tra i ragazzi. Ma non temo questo aspetto, ci abbiamo lavorato e i giocatori sanno che devono fare la loro partita. Siamo pronti».

Anche la San Marco, così come la Tharros, è reduce da una domenica storta. «Rimane il rammarico perché avremmo potuto preparare questo derby con una classifica migliore. Sarebbe stata una sfida d'alta classifica, quindi ancora più gratificante. Il primato per noi è un'utopia, ma nonostante qualche assenza importante arriviamo bene». Un incontro che richiama sfide rimaste scolpite nella memoria degli appassionati di calcio regionale. «Si respira un’aria diversa, un’aria da derby. C'è attesa per questa partita, nonostante non si giochi ai livelli di diversi anni fa. I nostri tifosi si stanno mobilitando per venire a sostenerci».

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