Olbia Il film è di quelli visti e rivisti. Il cielo scarica qualche millimetro in più di pioggia e le strade tornano a trasformarsi in fiumi. A due mesi esatti dall’ultima volta, è stato il quartiere di San Simplicio il più colpito di tutti. Quella tra il 15 e il 16 dicembre è stata insomma l’ennesima notte da incubo per i cittadini che vivono al piano terra delle strade comprese tra via Vittorio Veneto e via Brigata Sassari. In più punti il livello dell’acqua ha superato quello dei marciapiedi e ha così minacciato attività e abitazioni. Alcuni residenti di San Simplicio hanno preferito passare la notte altrove, per non rischiare di dover fare i conti con gli allagamenti. Adesso sono soprattutto loro a chiedere all’ amministrazione comunale di intervenire per risolvere il problema una volta per tutte.
Non pochi disagi sono stati registrati anche in altre zone della città. Per esempio lungo via Principe Umberto, in alcune strade tra Orgosoleddu e San Nicola e anche in zona Bandinu. La protezione civile comunale, come in occasione di ogni acquazzone, ha chiuso al passaggio delle auto il sottopasso di via Amba Alagi. Nel giro di un paio di ore il livello dei canali è aumentato di alcune decine di centimetri, restando comunque al di sotto del limite di guardia. Diverse le uscite dei vigili del fuoco, che sono intervenuti in più punti della città per mettere in sicurezza le abitazioni più esposte. Una situazione che la dice lunga su quanto Olbia – dal novembre del 2013 costretta a convivere con l’incubo dell’alluvione – non sia ancora una città sicura. La speranza è che i lavori del maxi piano di mitigazione del rischio idrogeologico partano al più presto. Il via ai primi cantieri è previsto nel corso del 2026 e, stando alle ultime previsioni fatte dall’amministrazione comunale, dovrebbero concludersi entro il 2030. Fino a oggi sono stati svolti alcuni interventi lungo i fiumi, come la demolizione dei ponti-tappo per esempio in via Vittorio Veneto e in via Galvani.