La Nuova Sardegna

Oristano

Piazze storiche come parcheggi

di Davide Pinna
Piazze storiche come parcheggi

Il piano particolareggiato puntava sulla riqualificazione, ma togliere le auto dal centro è una impresa

11 novembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il Piano Particolareggiato del Centro Storico, approvato a marzo 2017 dalla giunta Tendas stenta a trovare applicazione. E non solo per questioni di soldi, che certo non abbondano nelle casse comunali e che impediscono interventi significativi sia al pubblico che al privato, almeno per la parte che gli competerebbe, quanto per l’assenza di una idea di centro storico, di un profilo unitario dell’abitato matrice che in un centro così piccolo come Oristano, il cui cuore urbano è un quadrato di poco superiore ai 400 metri per lato.

Un problema che il piano considera e che vorrebbe risolvere, ma che a distanza di due anni non ha portato ad alcuna modifica significativa, è quello delle piazze che non riescono a essere piazze. Si tratta di piazza Corrias e piazza Martini, che funzionano più che altro come rotatorie e parcheggi, senza assolvere alcuna funzione di spazio di aggregazione.

Poi c'è Piazza Manno, che è in preda al degrado ed è destinata a parcheggio, quando in epoca medievale era invece il fulcro della vita cittadina. L'amministrazione comunale ha in programma degli interventi, ma finché non verranno risolti i dubbi sul destino dell'ex carcere e della vecchia reggia giudicale è impossibile pianificare realmente il futuro della piazza.

In generale l'idea è quella di togliere gli stalli dal centro e rivedere la planimetria delle piazze, fino all'apertura del parcheggio multipiano di via Mariano IV, però, quegli spazi per le auto non possono sparire.

Critico anche lo sguardo su piazza Roma, dove gli estensori del piano contestano i motivi circolari della pavimentazione, che isolano la torre dal contesto urbano invece di attribuirle l'originario significato di punto di incontro della cinta muraria cittadina.

Capitolo a parte per gli edifici abbandonati e fuori contesto: sono ormai croniche le situazioni di via Onroco e via Carmine, dove addirittura una strada è stata chiusa accanto alla sede universitaria per la presenza di un edificio pericolante.

Ci sono poi altri edifici che il piano considera inadeguati. Per molti sarà una sorpresa, ma non c'è palazzo SoTiCo, che anzi rientra fra gli edifici di pregio. L'elenco però è lungo, fra gli edifici più imponenti (e disturbanti) l'ex palazzo dell'Enel in piazza Giovani Paolo II, dove qualcuno vorrebbe realizzare una casa protetta per persone malate, e quello della Telecom in piazza Eleonora.(2.fine)

In Primo Piano
Il dossier

Intimidazioni agli amministratori: nell’isola casi aumentati del 20 per cento

di Andrea Massidda
Le nostre iniziative