La Nuova Sardegna

Oristano

scontro tra magistrati e aVVOCATI 

Caso don Usai, interviene l’Anm: «Corretto il pubblico ministero»

ORISTANO. Anche i magistrati prendono posizione sulla vicenda che vede la procura e gli avvocati scontrarsi nell’ambito del procedimento a carico di don Giovanni Usai, accusato di favoreggiamento...

13 novembre 2019
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ORISTANO. Anche i magistrati prendono posizione sulla vicenda che vede la procura e gli avvocati scontrarsi nell’ambito del procedimento a carico di don Giovanni Usai, accusato di favoreggiamento della prostituzione nel centro Il Samaritano di Arborea, di cui il prete era responsabile. Durante la precedente udienza, il pubblico ministero Marco De Crescenzo aveva chiesto la trasmissione degli atti alla procura per valutare alcune dichiarazioni fatte dagli avvocati Franco Luigi Satta e Anna Maria Uras durante l’udienza: le ritiene infatti calunniose.

Dopo il sostegno ricevuto dai due legali da parte dell’Ordine degli avvocati di Cagliari, delle Camere penali della Gallura, di Oristano e di Sassari, interviene la sezione distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati: «L’iniziativa del pubblico ministero è riferita non certo alle istanze istruttorie dei difensori dell’imputato, ma è stata adottata in relazione alle esternazioni dei due difensori prospettanti condotte illecite nella fase degli indagini da parte del pubblico ministero e del giudice per le indagini preliminari. Non può condividersi l’affermazione secondo cui la libertà e l’autonomia della funzione difensiva “non possono subire limitazioni o compressioni”, trovando evidentemente un limite interno nel rispetto delle altre norme dell’ordinamento e un limite esterno nell’esercizio di altri diritti di pari rango: tale è la prerogativa riservata al pubblico ministero di esercitare l’azione penale. L’Anm ritiene che siano ingiustificate le accuse mosse al pubblico ministero di udienza, cui è perfino addebitato “il tentativo di indebita azione di condizionamento del giudice”, il quale ha esercitato una facoltà prevista dalle norme processuali penali. Altrettanto preoccupante appare la richiesta di “svolgere opportune indagini” “sulle condotte processuali e sulle attività investigative” trattandosi di iniziative che interferiscono con un processo in corso. L’Anm ribadisce che alcuna lesione o compromissione del diritto di difesa può essere ravvisata nella richiesta del pubblico ministero all’udienza del 17 ottobre, avendo egli agito nell’ambito di prerogative riconosciute dall’ordinamento giuridico su fondamento costituzionale».

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