La Nuova Sardegna

Oristano

Tumori alla mammella, la prevenzione è scarsa

di Piero Marongiu
Tumori alla mammella, la prevenzione è scarsa

In provincia il 42% delle donne si sottopone allo screening, la media è del 70% Il dato dal convegno di Komunque donne sulle malattie oncologiche

14 novembre 2019
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ORISTANO. Specialisti, nutrizionisti, pazienti: tutti insieme per parlare di patologie tumorali, problemi a esse legati, terapie, stili di vita da modificare per rimanere in buona salute. Se ne è parlato ieri pomeriggio nel convegno dell’associazione oristanese Komunque donne, presieduta da Maria Delogu. L’evento, intitolato “NutriAmiamoci: quando la salute è nel cibo”, aveva due finalità: informare e gettare le basi per costruire una rete composta da istituzioni, associazioni, esperti ed esperte, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone anche attraverso la scelta del cibo.

La parolina magica, pronunciata più volte dai relatori, è stata prevenzione e stile di vita sano. In provincia, relativamente all’incidenza del tumore alla mammella, i dati sono in linea con il resto del territorio nazionale. «L’unico aspetto negativo, riguarda lo scarso numero delle donne che aderiscono allo screening mammografico – dice Antonello Gallus, vice presidente Lilt e responsabile della radiologia dell’Ospedale San Martino –. Le percentuali ci dicono che siamo nettamente al di sotto (42 per cento contro il 70 per cento del resto della penisola) rispetto a quelle del nord Italia».

La presidentessa Maria Delogu, intervenendo al dibattito moderato da Susy Mura, ha detto: «Il tumore al seno, purché diagnosticato tempestivamente, si può vincere, ma la prevenzione è fondamentale. In quest’ottica è molto importante conoscere i cibi da evitare e quali assumere per contrastare la malattia. Spesso ci sentiamo dire: “Ti trovo ingrassata”, oppure: “come sei magra”. Frasi che non aiutano a stare meglio. Gonfiore o dimagrimento, infatti, potrebbero essere conseguenti delle terapie in atto».

Ilaria Della Riva, biologa nutrizionista, spiega: «Le terapie oncologiche possono essere aiutate con le diete terapeutiche, perché impediscono alle cellule tumorali di progredire. Una di esse è la dieta di Valter Longo, consistente in un digiuno di cinque giorni, durante i quali si assumono circa 1.800 calorie provenienti da alimenti vegetali». Laura Orgianu, medico oncologo del San Martino afferma: «In questi ultimo anni abbiamo visto un aumento delle patologie tumorali, di contro assistiamo anche alla riduzione della mortalità. Questo si deve soprattutto grazie alle nuove terapie». Gli altri relatori erano Pier Paolo Arca di Slow Food, esperto degli oli extravergini di oliva; Graziella Agus dirigente medico di radiologia diagnostica della mammella, e Corrado Casula, medico rianimatore.

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